Il Presidente del Consiglio Mario Draghi, accompagnato da Luigi Di Maio, ha incontrato a Tripoli il Primo Ministro Abdelhamid Dabaiba.
Quella di oggi è la prima visita del Presidente del Consiglio all’estero, ma il suo intento, è quello di riaffermare una leadership italiana oscurata negli ultimi tempi a causa dell’egemonia turca in Tripolitania e da quella russa in Cirenaica.
La visita, da quanto si apprende, ha un valore principalmente simbolico, ma per l’Italia, mancata da questo panorama da diverso tempo, si aprono degli spiragli diplomatici, economici e sulla questione migranti.
Questi sono i dossier che esaminerà Draghi con Dabaiba. Avrà inoltre un incontro con il suo omologo Kyriakos Mītsotakīs. Sarà firmata tra Roma e Tripoli un’intesa sulla cooperazione sanitaria. Un buon modo per fornire alla Libia una valida assistenza sanitaria per quel che riguarda la lotta contro il Covid.
Tuttavia, lo scopo di Draghi, non è quello di pensare solo all’emergenza Covid, ma ci sono una serie di argomenti a cui Roma può puntare. Uno di questi è sicuramente il “canale energetico”. La presenza dell’Eni in Libia è un punto strategico sia per Tripoli ma anche per Roma; un punto che deve far fronte alla concorrenza: la Turchia.
In ultimo, la questione migranti. Da questo punto di vista il Governo potrebbe favorire lo stop ai flussi sin dal Fezzan, la regione desertica che occupa il Sud della Libia.