Lei si chiama Sarah Moulds, era un’insegnante elementare di Melton Mowbray, cittadina di 25 mila abitanti vicino Londra. La donna è stata licenziata dopo che un video, diventato virale, la riprende intenta a prendere a calci e schiaffi il suo cavallo dopo caccia alla volpe. Le immagini, postate e girate segretamente da un gruppo animalista, ha avuto oltre 2 milioni di visualizzazioni. E insieme sono arrivate anche le critiche e le accuse per un gesto cosi “brutale“. Brutale quanto la caccia alla volpe.
In un primo momento l’insegnante, Sarah Moulds, era stata sospesa dalla scuola, in attesa di un’inchiesta. Ora le Autorità hanno reso noto che ha perso il posto. A darne notizia Paul Maddox, Direttore Generale del Mowbray Education Trust, l’equivalente del nostro Provveditorato agli studi: “Posso confermare che il contratto con Sarah Moulds è stato revocato. Siamo impegnati a offrire i migliori standard educativi a tutti i nostri giovani alunni e così continueremo a fare.“
Contro l’ex-insegnante anche il Pony Club di Londra, dove la stessa donna era impegnata come volontaria per insegnare equitazione ai bambini. Una portavoce dell’Associazione ha dichiarato: “Condanniamo fermamente le azioni illustrate da quel video. L’equitaizone è uno sport serio e rispettoso. In primis si devono rispettare proprio i cavalli.“
Nel filmato si vede la donna, in divisa da cavallerizza, che al termine della caccia alla volpe conduce il suo cavallo verso il camioncino su cui cerca di farlo salire. Per ragioni che ancora non sono chiare, la donna schiaffeggia sul muso e prende a calci con gli stivali il povero animale. Il video è stato girato da Hertfordshire Hunt Saboteurs (Sabotatori della caccia nella contea di Hertford), un gruppo animalista impegnato a denunciare violenze contro i cavalli.
Oltre che condannare il gesto compiuto da Sarah Moulds, bisogna condannare anche l’orribile caccia alla volpe. A Londra e in tutta l’Inghilterra è in corso un aspro dibattito fra chi vorrebbe ripristinare del tutto la caccia alla volpe, appoggiata per lo più da agricoltori e residenti in campagna, e chi vorrebbe una legislazione più rigida che la vieti in ogni sua forma.