Oggi, 26 agosto, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Massa Carrara ha dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Massa nei confronti di 11 persone per reati di bancarotta fraudolenta e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Inoltre, sono in corso di esecuzione sequestri di automezzi e di un immobile ad uso ufficio situato in Massa, di proprietà di uno degli indagati.
Le indagini delle Fiamme Gialle sono durate circa due anni con lo svolgimento anche di numerose intercettazioni telefoniche effettuate dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria. L’indagine ha svelato un articolato schema di evasione, ideato dalla commercialista (posta agli arresti domiciliari), mediante il quale società gravate da numerosi debiti tributari hanno trasferito il complesso aziendale in favore di nuovi soggetti giuridici senza obbligazioni o debiti.
Il sistema prevedeva la complicità degli imprenditori titolari e di soggetti nullatenenti, scelti appositamente per rivestire solo formalmente la carica di amministratori e soci delle vecchie società. Al tempo stesso, le nuove società costituite permettevano il trasferimento dell’intero complesso aziendale, rendendo inefficace l’eventuale riscossione coattiva azionata dall’Erario nei confronti della vecchia società.
Significativa è la circostanza che la professionista ha continuato l’illecita attività, anche recentemente, producendo in sede di udienza pre-fallimentare documentazione che dagli accertamenti svolti dalla Guardia di Finanza contiene elementi di falsità ideologica e materiale, per evitare il fallimento di una società a lei riconducibile. Il risparmio di spesa ottenuto dai reali imprenditori, mediante l’omissione sistematica del pagamento delle imposte, ha consentito loro di autofinanziarsi e di applicare prezzi inferiori a quelli di mercato creando una distorsione alla libera concorrenza del mercato. Il totale delle cartelle esattoriali emesse nei confronti delle diverse società osservate, per i tributi ed i contributi previdenziali non versati, ammonta a circa 2,5 milioni di euro. Sulla base di questi rilevanti debiti, la Procura della Repubblica ha presentato istanza di fallimento ai competenti Tribunali di Massa e La Spezia, i quali, a conferma del quadro indiziario ricostruito dalla polizia giudiziaria, hanno dichiarato il fallimento di ben 9 società.