Si procede verso l’alleanza tra Conservatori e Popolari. A Palazzo Chigi la Premier Giorgia Meloni ha incontrato il Presidente del Partito popolare europeo, il tedesco Manfred Weber, arrivato a Roma per i funerali del Papa emerito Benedetto XVI. Entrambi i leader si incontro allorché alla ricerca di una sponda con i Popolari. Alleanza in vista delle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Il tutto sullo sfondo del Qatargate.
L’incontro di oggi tra Meloni e Weber, spiegano all’Adnkronos autorevoli fonti di Governo, “segue un lavoro che va avanti da tempo”. Prima pietra nel gennaio 2022: l’intesa tra Popolari e Conservatori portò Roberta Metsola, esponente del Ppe, sullo scranno più alto del Parlamento europeo. Da quel momento in poi il filo diretto tra Ppe ed Ecr (il Gruppo dei Conservatori e riformisti) è andato consolidandosi, anche grazie agli ottimi rapporti tra Weber e Raffaele Fitto, Ministro per le Politiche UE e braccio destro di Meloni nelle istituzioni europee. “A questo – osservano le stesse fonti governative – si aggiunge il fatto che nel corso della campagna elettorale per le politiche che hanno visto il trionfo di Fratelli d’Italia, Weber si è schierato apertamente per il centrodestra”. Poi il colloquio dello scorso 11 novembre.
Weber ha incontrato Tajani e sentito Berlusconi al telefono
Oltre che il Premier, Webe ha visto il Vicepremier e Ministro degli Esteri Antonio Tajani e sentito al telefono il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi: “Ci siamo confrontati su tutti i problemi di cui si sta occupando l’Unione europea e abbiamo condiviso le nostre preoccupazioni. Mi ha fatto molto piacere sentire da Weber l’importanza che viene attribuita a Forza Italia nel Ppe e in Europa”, afferma in una nota Berlusconi.
L’obiettivo è lavorare a un’intesa con il Ppe verso il voto del 2024, per dar vita a una nuova alleanza che escluda i socialisti. “Il dialogo tra Conservatori e Popolari prosegue e si rafforza anche grazie al fatto che le due forze politiche vanno consolidandosi nelle rispettive nazioni”, dice all’Adnkronos l’europarlamentare di Fdi Nicola Procaccini. Che prosegue: “Il voto del 2024 rappresenterà l’ultima possibilità di avere un Parlamento europeo che porti l’Unione sui binari che abbiamo sempre auspicato: un modello di Europa che non umili le nazioni ma le tenga nella giusta considerazione; che si occupi di meno cose ma più importanti. Fare meno, fare meglio: questo – sottolinea Procaccini – è sempre stato il nostro motto”.
Certo non mancano gli intoppi: “L’unico elemento distonico in tutto questo – osserva ancora l’eurodeputato di Fdi – è rappresentato da Piattaforma Civica, partito dell’ex Presidente del Consiglio europeo, Tusk, che è all’opposizione di Diritto e Giustizia, partito che sta con noi nell’Ecr. A ottobre ci saranno le elezioni in Polonia e se si supererà questo ostacolo, credo che a questo punto sarà ancora più semplice immaginare che alle elezioni europee 2024 le cose possano filare lisce”.