Migranti, Meloni vede Salvini e ‘blinda’ Piantedosi

Roma, 7 mar. (Adnkronos) – Incassa la , vede Matteo Salvini per puntellare la strategia del governo sui migranti, e sul naufragio di Cutro. Assente in Aula nelle ore in cui il responsabile del Viminale tiene la sua informativa sotto attacco feroce delle opposizioni, Giorgia Meloni silenzia le voci di dissidi e frizioni in una nota in cui, in serata, mette nero su bianco che quella strage sulle coste del crotonese – che ormai supera le 70 vittime e non ferma la drammatica conta dei morti – “non può essere responsabilità della Guardia Costiera né della Guardia di Finanza che hanno operato con correttezza”, dunque “non ci sono state carenze nelle operazioni di soccorso”: come sostenuto da Piantedosi in Aula, “”.
Con Salvini, a Palazzo Chigi, Meloni mette a punto le prime mosse di una strategia di lungo corso che il governo sta definendo sul dossier migranti, a partire dal Cdm di giovedì che si terrà proprio a Cutro. Dove non sono ammessi passi falsi. Il governo dovrà marciare unito, mostrarsi vicino a una tragedia che ha toccato l’Italia e smosso l’Unione Europea: le parole di von der Leyen lasciano sperare in passi avanti già nel prossimo Consiglio europeo, per “evitare che tragedie come quelle di Cutro si ripetano in futuro”, rimarca Palazzo Chigi commentando la risposta arrivata da Bruxelles.
Probabile che tra Meloni e Salvini si sia toccato l’argomento, caro alla Lega, ma nel Cdm di giovedì non ci sarà spazio per giri di vite o strette sui permessi di soggiorno. Le misure andranno nella direzione di un innalzamento delle pene per gli scafisti, rafforzamento dei corridoi umanitari e potenziamento dei flussi regolari. Sui contenuti, bocche cucite. Sulle fughe di notizie di questi giorni e le voci di tensioni tra Palazzo Chigi e Viminale il nervosismo è tuttavia palpabile. “Non dico nulla perché scrivete solo ca..ate”, sbotta in Transatlantico con i cronisti il sottosegretario all’Interno, in quota Lega, Nicola Molteni. Ma è evidente che a Cutro le norme contenute nei decreti Salvini del 2018 non troveranno dimora: non è questo il momento, più in là si vedrà, ora c’è solo da colpire chi si è macchiato di un dramma destinato a restare nella storia del Paese. E’ questo il messaggio che dovrà partire forte e chiaro, senza tentennamenti, dal paesino del crotonese che conta meno di 10mila anime e che a giorni vedrà arrivare il governo al gran completo.

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