Il Ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani, nel suo intervento al Festival Città Impresa ha affermato che “in merito ad un secondo Recovery, la Commissione sta discutendo perché si sta facendo avanti una questione europea. In questa economia di guerra, alcuni Paesi saranno molto più colpiti da queste scelte energetiche di altri. Che sia nel Tirreno o nell’Adriatico – ha precisato il Ministro – si è parlato dell’area di Piombino e di quella di Ravenna. Si tratta di una scelta meramente tecnica – ha aggiunto Cingolani – alla quale stiamo già provvedendo. Nel primo semestre del 2023 dovrà essere al lavoro”.
“Nel 2001 il 25% del gas era prodotto in Italia, nel 2021 siamo arrivati al 3%. Abbiamo ridotto la produzione, ma non è servito a nulla: l’abbiamo sostituito con il gas importato. Non solo non abbiamo decarbonizzato nulla, ma abbiamo avuto un impatto maggiore sull’ambiente per il trasporto, abbiamo finanziato altri Paesi e abbiamo indebolito le imprese”.
“Abbiamo garantito 25 miliardi di metri cubi di gas, ma ci vorrà un po’ per far partire queste forniture. I punti fondamentali – ha aggiunto – sono i prossimi 6-8 mesi. Dovesse esserci uno stop di fornitura russa ora, in tempi brevi, sarebbe un problema per il prossimo inverno”.
Secondo Cingolani “se le forniture non saranno interrotte nei prossimi sei mesi – avremo un inverno tranquillo. Se si dovesse interrompere prima, arrivare all’inverno con gli stoccaggi vuoti sarebbe un problema”.