Ministro della Salute: “Significativa ripresa dei contagi per la variante Delta”

Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha affermato: “In Italia e in Europa ci sono elementi significativi di ripresa dei contagi per la variante Delta del coronavirus”.  Il Ministro ha ribadito: “Siamo ancora dentro alla pandemia, guai ad abbassare la guardia. Oggi abbiamo superato i 58 milioni di dosi di vaccino anti-Covid somministrate. La campagna procede al ritmo di oltre 500mila dosi al giorno”.

Il Ministro Speranza ha ricordato che: “La mascherina è obbligatoria anche all’aperto, ma solo se ci sono degli assembramenti. Dobbiamo avere la massima attenzione, ci sono delle norme chiare che vanno rispettate. La mascherina al chiuso va indossata, all’aperto quando ci sono rischi di assembramenti va mantenuta. Chiedo a tutti di fare ogni sforzo per rispettare questa impostazione”. 

Franco Locatelli, portavoce del Comitato tecnico scientifico per l’emergenza coronavirus e Presidente del Consiglio superiore di sanità, ha dichiarato: “Questo è un momento in cui in tutto il mondo, in Europa in particolare e in alcuni Paesi come Spagna, Portogallo e Uk, vi è una circolazione importante della variante Delta di Sars-CoV-2 che si connota per una contagiosità decisamente superiore alla già più contagiosa variante inglese. I dati che abbiamo a disposizione ci raccontano di persone con una sola dose di vaccino che possono sviluppare patologia in qualche caso anche grave. Questo rende ragione della scelta di completare il ciclo vaccinale più velocemente possibile. Va fatto con la stessa determinazione avuta in questi mesi e seguendo il piano sviluppato dal commissario straordinario Figliuolo”.

Locatelli ha sottolineato: “I numeri ci raccontano che questa mattina siamo a 34 milioni di cittadini che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino anti-Covid e a 24 mln, quindi un 40% abbondante della popolazione, oggi vaccinati secondo le indicazioni. Quello profuso è uno sforzo importante che ha dato priorità a tutte le fasce d’età più esposte al rischio di sviluppare una patologia grave e questo ci ha permesso di ridurre il numero dei decessi e dei ricoveri nelle terapie intensive in maniera importante”.

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