Moda e sostenibiltà

Carlo Capasa, Presidente della Camera della moda italiana, ha affermato: “Noi italiani siamo tra i primi settori industriali ad avere ridotto del 16% in un anno il numero di lavoratori irregolari e stiamo per pubblicare uno studio approfondito sulla condizione dei lavoratori dell’industria della moda in Italia e nel mondo. Dobbiamo ripensare il sistema, rallentare un po’, essere più vicini alla nostra comunità della moda, ai consumatori, non esagerare con l’anticipazione delle stagioni, essere più legati al mondo reale, e alla gente reale …”.

La moda fa i conti con la pandemia e con l’esigenza già presente prima e ora decisamente accelerata di diventare sostenibile, in termini ambientali e sociali.

Alessandro Morini, Presidente di Fiscatech, ha dichiarato: “Covid-19 è un acceleratore di cambiamento e il mondo delle industrie della moda deve puntare sull’innovazione come condizione e occasione di una nuova sostenibilità di processo e di prodotto. Nel silenzio della pandemia le nostre aziende lavorano ad una R&D (ricerca e sviluppo) destinata a segnare l’affermazione di nuovi materiali nella prospettiva di una nuova economia circolare”.

Andrea Crespi, Presidente comitato di sostenibilità di sistema moda italia, osserva: “Il mio desiderio, da qui a cinque anni, è dal punto di vista etico e sociale, che ci sia più amore e più inclusività. Dal punto di vista del nostro core business il valore più importante è senza dubbio una sostenibilità intesa come longevità… dobbiamo combattere per questo valore, altrimenti non approderemo a nulla: il termine sustainable proviene dal sustain del pianoforte, dal tasto che rende il suono più lungo, più duraturo…ecco, dobbiamo sviluppare prodotti, abiti, tessuti che durino di più, ripensare alla longevità”.

Il motto di Lavinia Biagiotti è: “progettare (designing) il futuro ogni giorno, perché è importante dare forma ai sogni con progetti concreti, altrimenti rimangono impigliati nelle nuvole. Ogni giorno lavoro a progetti che incrementino la gender equality, che trasformino il conflitto generazionale in un’opportunità per raggiungere un nuovo equilibrio tra la natura, il pianeta e il nostro impatto su di esse, un mondo dove domini la bellezza, e quando la bellezza domina possiamo solo fare cose positive”.

Sui materiali utilizzati nel campo della moda, si sta compiendo una vera e propria rivoluzione: biodegradabili, intelligenti e ultra performanti. Dall’utilizzo del mais alla plastica riciclata, agli inserti in fibra ottica, fino ai sensori e al grafene. E poi tessuti antibatterici, auto-pulenti, profumati, rilassanti, che rilevano parametri di salute, termoregolatori, che cambiano colore, functional fashion.

 

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