Nadef approvato, più spesa in deficit nel 2024

Nadef approvato, più spesa in deficit nel 2024

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro Giorgetti, ha approvato ieri il NADEF 2023, che delinea gli obiettivi di finanza pubblica per il triennio 2024-2026.

La NADEF predisposta dal Governo tiene in considerazione la complessa situazione economica internazionale, l’impatto della politica monetaria restrittiva, con l’aumento dei tassi d’interesse, e le conseguenze della guerra in Ucraina.

Il quadro di finanza pubblica riflette un’impostazione prudente, con una revisione delle stime di crescita per il 2023-2024 a causa del rallentamento dell’economia in corso. Tale rallentamento e l’andamento dell’inflazione richiedono tuttavia una politica di sostegno ai redditi reali delle famiglie, in particolare quelle con redditi più bassi. Anche grazie alla conferma del taglio del cuneo fiscale sul lavoro, la pressione fiscale per il 2024 è prevista in riduzione.

Questo il quadro riassuntivo: 

La crescita del PIL è stimata allo 0,8% nel 2023, all’1,2% nel 2024 e, rispettivamente, all’1,4% e all’1% nel 2025 e nel 2026.
Riguardo agli obiettivi di indebitamento netto in rapporto al PIL, il documento indica un deficit tendenziale a legislazione vigente del 5,2% nel 2023. Deficit del 3,6% nel 2024, del 3,4 nel 2025 e del 3,1% nel 2026.

Nello scenario programmatico il deficit è del 5,3% nel 2023 e del 4,3% nel 2024. Riguardo alle proiezioni per il 2025 e il 2026 il documento prevede rispettivamente il 3,6% e il 2,9%. Il rapporto debito pubblico/PIL per il 2024 è previsto al 140,1%.
Il tasso di disoccupazione è previsto in riduzione al 7,3% nel 2024 (dal 7,6% previsto per il 2023).

Lo stato di salute dell’economia italiana

Secondo Linkiesta, i numeri contenuti nella Nadef, svelano il reale stato di salute dell’economia italiana. I numeri positivi riportati sul pil saranno ridimensionati e il segnale positivo sul debito sarà presentato in Europa come un impegno che va avanti nonostante un quadro economico generale negativo.

Nell’articolo de Linkiesta si legge che l’intenzione del Governo sarebbe quella di preparare il parlamento alla ratifica della riforma del Mes. L’intenzione dell’Italia sarebbe quella di avviare un negoziato al rialzo con Bruxelles, tentativo che difficilmente sarà accolto in prima battuta visto l’impegno assunto dagli stati membri a ridimensionare il rapporto tra deficit e pil con una soglia massima del 3%.

L’ottimismo della Meloni 

Abbiamo varato la Nadef, ovvero la cornice che definisce la prossima legge di bilancio – scrive sui social la Permier Giorgia Meloni – stiamo lavorando per scrivere una manovra economica all’insegna della serietà e del buon senso. E che mantenga gli impegni che abbiamo preso con gli italiani: basta con gli sprechi del passato, tutte le risorse disponibili destinate a sostenere i redditi più bassi, tagliare le tasse e aiutare le famiglie“.

Giorgetti e il no alle politiche recessive

Qualcuno potrebbe osservare che non rispettiamo il famoso 3% di deficit, effettivamente non lo rispettiamo“. Lo ha spiegato il Ministro Giorgetti in conferenza stampa. “La situazione complessiva non induce a ritenere di fare politiche procicliche che contribuiscano a determinare, oltre alle politiche monetarie restrittive, la recessione. Quindi l’asticella è stata posta, a nostro giudizio, a un livello di assoluta ragionevolezza”.

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