NATO, pacchetto di 100 miliardi per aiuti militari a Kiev

Non voglio rovinarvi la festa, ma all’Ucraina servono con urgenza “missili Patriot” per difendersi dagli attacchi “senza precedenti” sferrati dalla Russia con missili balistici e con sciami di droni Shahed iraniani”. Così ha detto il Ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, intervenuto a Bruxelles per incontrare i colleghi della NATO, proprio mentre celebravano, in pompa magna, i 75 anni dalla firma del trattato di Washington, trasportato per l’occasione fisicamente dalla capitale USA, dove venne firmato il 4 aprile del 1949, a Evere, il quartiere alla periferia nordest della capitale belga che ospita la mastodontica sede dell’Alleanza.

La NATO ha, infatti, iniziato a confrontarsi sulla creazione di un fondo da 100 miliardi di dollari (importo mai confermato esplicitamente dal segretario generale Jens Stoltenberg), destinato a rendere strutturata, e quindi maggiormente prevedibile, l’assistenza militare dell’Alleanza all’Ucraina.

I dettagli sono tutti da definire, come ha spiegato il Ministro degli Esteri Antonio Tajani: “l’Italia, ha detto – non dispone di missili Patriot (ha però fornito in passato il Samp-T, un altro sistema di missili terra-aria usato per la difesa aerea), ma da parte di Roma “c’è sostegno totale all’Ucraina: abbiamo inviato l’ottavo pacchetto e continueremo a lavorare per vedere come rispondere alla proposta di Stoltenberg di creare un fondo da 100 miliardi di dollari. Il segretario generale Jens Stoltenberg non ha nascosto che la situazione sul campo in Ucraina è difficile, anche perché Mosca è disposta a “sacrificare uomini e mezzi” per ottenere “avanzamenti marginali”.

Il Segretario Generale ha sottolineato che – “gli alleati devono mobilitare maggiori aiuti con urgenza, perché all’Ucraina mancano soprattutto munizioni e difesa aerea”.

Le unità ucraine al fronte – ha confermato una fonte NATO – da tempo devono fare scelte difficili,  razionando le munizioni per evitare di finirle. Non è certo il modo ideale per condurre una guerra d’attrito.

Stoltenberg ha assicurato che ora i Paesi alleati NATO  guarderanno alle scorte POLITICHE disponibili, per cercare di inviare in Ucraina più sistemi per la difesa aerea, in particolare missili Patriot.

Il Segretario Generale ha sottolineato gli sforzi fatti da alcuni Paesi per continuare a sostenere Kiev: “Mi compiaccio – ha detto – del fatto che gli alleati continuano ad aumentare il sostegno militare, con nuovi annunci negli ultimi giorni, inclusi 600 mln di euro dalla Germania per l’iniziativa a guida ceca per comprare munizioni da artiglieria, “come pure 10mila droni dal Regno Unito, più missili e veicoli blindati dalla Francia e, giusto ieri, un nuovo pacchetto di aiuti dalla Finlandia che vale 188 mln. Ma dobbiamo fare ancora di più“.

“In generale, ha spiegato l’Alto funzionario NATO, la Russia mantiene sulla linea del fronte “un vantaggio quantitativo” in termini di personale e di attrezzature. E’ in grado di reclutare circa 30mila uomini al mese, cosa che assicura la fornitura di truppe per combattere, ma per ora mancherebbero le munizioni necessarie per condurre grandi offensive”.

Secondo quanto riferito dalla fonte – “è improbabile che i russi possano compiere importanti operazioni offensive senza una grande mobilitazione, che Vladimir Putin per ora non sembra intenzionato ad effettuare. Il fatto è –  spiega – che la fornitura di armi da parte degli alleati fa la differenza per gli ucraini sul campo di battaglia. E, anche se finora i russi hanno fatto avanzamenti tattici, è pur vero che tanti piccoli avanzamenti tattici, accumulandosi, rischiano di produrre un’avanzata strategica”.

“Gli ucraini – ha precisato la fonte dell’Alleanza Atlantica – stanno costruendo difese al fronte, cosa che dovrebbe ostacolare i russi quando condurranno l’offensiva che tutti si aspettano nei prossimi mesi. Il fatto è che nelle ultime settimane sono aumentati gli attacchi aerei, con missili e droni, che vengono usati in modo da degradare le difese aeree ucraine, cosa che dà loro modo di prendere di mira le infrastrutture produttive, rendendo la vita sempre più difficile ai civili”.

“E’ fondamentale – ha rimarcato la medesima fonte NATO  – che gli alleati riconoscano le carenze di cui soffrono gli ucraini, per continuare a dare loro le capacità di cui hanno bisogno per difendersi dalle offensive russe”.

 

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Redazione

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