Nave “Alliance” e la Marina Militare Italiana al Circolo Polare Artico

L’innalzamento della temperatura e la progressiva fusione dei ghiacci hanno fatto crescere l’attenzione internazionale e della ricerca italiana verso la regioneartica, oltre che per le comprensibili preoccupazioni ambientali, anche per il suo possibile maggiore sfruttamento economico. L’aumento della tensione in Europa Orientale rischia di avere riflessi anche in Artico, già cruciale linea di confronto militare durante la Guerra fredda.

Con una lunga tradizione di spedizioni polari risalente ad oltre cento anni fa, l’Italia è uno Stato Osservatore al Consiglio Artico dal 2013. La ricerca scientifica è il motore primo dell’azione italiana in Artico ed ha come principale punto di riferimento la Base “Dirigibile Italia” nelle Isole Svalbard(Norvegia), attiva dal 1997. In tale scenario, anche la Marina Militare Italiana è presente con innumerevoli progetti e attività di monitoraggio. Nave Alliance, battente bandiera della Marina Militare Italiana, è una delle più silenziose navi da ricerca e sviluppo scientifico, che svolge attività a supporto di studi oceanografici ed acustici a favore dei Paesi dell’Alleanza Atlantica.

Equipaggiata con personale della Marina Militare Italiana, grazie ad un’intesa risalente al 2015, affronterà una prima missione estiva nell’area del circolo polare artico per poi ritornarvi nel periodo invernale. La formazione dei marinai diviene essenziale per l’avvio di tali missioni di ricerca. Recentemente, si è svolto, presso lItalian maritime Academy TechnologiesIMAT, il corso di Polar Code per gli Ufficiali di Nave Alliance, unità della NATO impiegata dallo Science and Technology Organization – Center For Maritime Research & Experimentation (NATO STO-CMRE) di La Spezia, in previsione della campagna oceanografica in Artico che partirà a breve. Nel corso del suo viaggio, l’unità sfiderà condizioni meteorologiche particolarmente avverse e la formazione diviene essenziale. Attraverso il cosiddetto processo di “winterization”, saranno implementate una serie di predisposizioni tecniche e procedurali atte a far fronte alle temperature estremamente rigide.

Obiettivo del training del personale condotto presso l’Italian Maritime Academy Technologies IMAT è stato quello di fornire l’addestramento e le competenze necessarie per poter operare e navigare in un contesto così particolare e sfidante, secondo le prescrizioni della normativa internazionale. Vari i compiti della missione artica di Nave Alliance. Tra gli altri anche il contributo, a favore di tutta la comunità marittima, per l’acquisizione di dati per produrre nuova cartografia di aree ancora poco esplorate ed osservazioni e analisi sullo stato climatico dell’area.

Il progressivo scioglimento dei ghiacci sta cambiando le coordinate geopolitiche della regione, sempre più al centro di interessi economici che vogliono sfruttarne le risorse e diviene essenziale monitorarne e tutelare la regione. Poter contribuire alla riuscita di un’iniziativa così importante è per IMAT un motivo di grande orgoglio”, ha dichiarato la presidente del CDA del Centro, Erminia Della Monica. L’erogazione dei corsi Polar Code per il personale di Nave Alliance dimostra quanto sia strategico investire in nuove competenze e tecnologie per poter garantire quella formazione continua, condizione essenziale per la competitività delle nostre attività marittime”, ha aggiunto la presidente Della Monica.

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