Paola Batistoni, Capo della Sezione sviluppo e promozione della fusione di Enea, in occasione di una intervista resa al quotidiano La Repubblica ha affermato che “l’esperimento condotto dall’impianto europeo Jet in Inghilterra, ha fatto grandi progressi ed è una sorta di prova generale di ciò che faremo con il reattore Iter, in via di completamento in Francia. La camera di fusione è stata cambiata per usare gli stessi materiali e il combustibile che useremo in Iter. Abbiamo ottenuto una potenza di 11 megawatt, sostenuta per tempi lunghi. Iter è progettato per produrre 500 megawatt per molti minuti e i ricercatori dell’Enea hanno partecipato a tutte le fasi, con un coinvolgimento a 360 gradi. Dalla fisica del gas ionizzato a tutti i sistemi diagnostici, ai sistemi per realizzare i componenti. Questo ha permesso di trasferire competenze all’industria italiana, in grado di conquistare commesse, per la costruzione di Iter, pari a un miliardo 300 milioni”.
Affermano e assicurano gli scienziati che l’energia nucleare “pulita” non produce CO2, è sicura, non ci da’ luogo a processi incontrollabili come nella fissione, è pressoché illimitata perché il combustibile è molto abbondante sulla Terra.
Il reattore “Iter” sarà acceso nel 2026, per poi raggiungere il massimo obiettivo nel 2036. Tuttavia, per raggiungere la produzione di energia elettrica dovremo aspettare “Demo”, la centrale dimostrativa che produrrà elettricità pari al consumo di una città di medie dimensioni.