“No music on a dead planet”: gli artisti si uniscono contro la crisi climatica

Nel 2019, con lo slogan “No music on a dead planet”, ovvero non c’è musica in un pianeta morto, nasce nel Regno Unito il Music Declares Emercency. Il movimento attualmente è presente anche in Svizzera, Germania, Cile, Francia e Canada e promette di diventare in breve tempo un fenomeno globale.

Un gruppo di artisti e personaggi influenti dell’industria musicale si sono riuniti per formare il Music Declares Emergency. I Radiohead, i Pretenders, i Massive Attack e Billie Eilish sono tra gli artisti che hanno dichiarato l’emergenza climatica ed ecologica, invitando i Governi ad agire immediatamente e dare una riposta concreta per proteggere la Terra.

Nel movimento globale sono presenti anche diverse importanti etichette discografiche, riconosciuti festival, promotori, manager e diverse organizzazioni del settore di grande prestigio. Per citarne alcune: Abbey Road Studios, Universal Production Music, Virgin EMI e Warner Music UK. Al momento sono stati in 4212, tra artisti, organizzazioni e professionisti. a firmare la dichiarazione. Questo proprio per sottolineare che non c’è musica in un pianeta morto – No music on a dead planet.

Dai musicisti ai fan, passando per le case discografiche, i festival, gli studi di registrazione, tutte le aree dell’industria musicale si sono unite in questa lotta, profondamente preoccupati per la crisi climatica e per l’attuale emergenza ecologica che stiamo affrontando.

In una dichiarazione condivisa sul proprio sito web, Music Declares Emergency, chiede ai Governi e ai media di intraprendere azioni concrete che affrontino l’attuale emergenza climatica. Inoltre invita tutti i membri del settore ad unirsi al movimento e a lavorare insieme per condividere e realizzare quei cambiamenti culturali necessari per un futuro a impatto zero.

Il movimento è cosciente del suo impatto ambientale come industria musicale e si impegna a intraprendere azioni urgenti che diminuiscano la propria impronta. Chi aderisce al movimento si impegna a parlare del clima e dell’emergenza ambientale e a promuovere cambiamenti e azioni nella gestione dell’industria musicale con il fine di contribuire alla sua sostenibilità e alla promozione di un’industria rigenerativa.

Questa connessione tra musica e ambiente non può che diventare un importante alleato nel fronte per la lotta climatica. Speriamo che il motto “No music on a dead planet” arrivi presto anche in Italia.

Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it