Secondo quanto riporta Il Messaggero, all’ospedale San Camillo di Roma, un paziente No vax positivo al coronavirus, ricoverato per l’aggravarsi dell’infezione ha rifiutato le cure. Inoltre ha spinto a terra e poi preso a calci in testa un’infermiera di 30 anni in servizio nel reparto Covid da appena un mese.
I colleghi hanno subito soccorso la donna, allontanando l’uomo che ha gridato: “Questa è una dittatura sanitaria e non avrete il mio consenso per le cure”.
Fortunatamente sono intervenuti gli agenti della sicurezza dell’ospedale che hanno allontanato e calmato l’aggressore mentre l’infermiera è stata sottoposta ad accertamenti medici per le ferite e contusioni. Quest’ultima ha riportato una prognosi di dieci giorni. L’uomo è stato denunciato per l’aggressione e le lesioni.
L’infermiera alle Forze dell’ordine avrebbe dichiarato: “Mi si è rivoltato contro all’improvviso. È accaduto tutto in pochissimi secondi, non sono riuscita a liberarmi”.
Il Ministero con una nota fa sapere: “Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha sentito telefonicamente l’infermiera che ha subito ieri una violenta aggressione all’ospedale San Camillo di Roma per esprimerle vicinanza e solidarietà”.
Stefano Barone, Segretario del Nursind (Sindacato delle Professioni Infermieristiche) del Lazio, afferma: “Gli episodi di violenza, in particolare nei pronto soccorso, sono aumentati esponenzialmente. Riceviamo segnalazioni da tutti gli ospedali. Il personale è già allo stremo, la quarta ondata della pandemia ci ha piegati. Questi episodi sono gravissimi”-
Maurizio Zega, Presidente dell’Ordine degli infermieri di Roma, ha dichiarato: “la sicurezza del personale sanitario nelle strutture ospedaliere è messa in pericolo sempre e il fenomeno cresce ogni giorno di più, con il protrarsi delle follie negazioniste sul Covid. Alla nostra collega appena arrivata ad esercitare la sua professione va il nostro abbraccio e la nostra vicinanza: nella speranza che questo ennesimo orribile episodio faccia riflettere chi di dovere su una situazione ormai insostenibile. È ora di svegliarsi”.