Nord Stream: si tratta davvero di sabotaggio?

Resta aperta la questione delle fughe di gas alla Nord Stream 1 e 2. In molti in queste ore si sono espressi a proposito della possibilità o meno di un sabotaggio.

Se il sabotaggio venisse “confermato, questo chiaramente non sarebbe nell’interesse di nessuno”. La cosa cruciale è che stiamo lavorando, giorno dopo giorno, per affrontare la sicurezza energetica, sia a breve che a lungo termine, per l’Europa e per l’intero mondo”, ha poi concluso.

Premier Danese, “atti deliberati”

Meno pacati i commenti del Premier danese. Le perdite in corso dai gasdotti Nord Stream 1 e 2 vicino a un’isola danese nel Mar Baltico sono dovute ad “atti deliberati” e “non a un incidente”. Così ha detto Mette Frederiksen, nel corso di una conferenza stampa. La dispersione in mare dovrebbe durare “almeno una settimana” ovvero fino all’esaurimento del metano che fuoriesce dai tubi sottomarini, ha comunicato il ministro danese dell’Energia e del Clima.

Di stessa veduta l’UE. Josep Borrell spiega che l’Unione “è profondamente preoccupata per i danni ai gasdotti Nord Stream 1 e 2 che hanno provocato perdite nelle acque internazionali del Mar Baltico”. 

“Questi incidenti non sono una coincidenza e ci riguardano tutti” osserva il politico spagnolo spiegando che tutte le informazioni disponibili indicherebbero atti deliberati all’origine delle fughe di gas dai condotti. “Sosterremo qualsiasi indagine volta a ottenere piena chiarezza su ciò che è accaduto e perché, e adotteremo ulteriori misure per aumentare la nostra resilienza nella sicurezza energetica”, ha affermato Borrell definendo inaccettabile qualsiasi interruzione deliberata delle infrastrutture energetiche europee, azione che sarebbe accolta da una “risposta forte e compatta”. Negli ultimi giorni sono state rilevate tre perdite nei gasdotti che trasportano il gas dalla Russia all’Europa attraverso il Mar Baltico, nelle zone economiche esclusive della Danimarca e della Svezia al largo dell’isola di Bornholm.

Orsini: “mi sembra difficile possa essere stata la Russia”

Oltre il complotto, un parere tecnico. “Non me la sento di pronunciare nessun giudizio. Mi sembra difficile possa essere stata la Russia. Il Nord Stream 2 è costato 12 miliardi di dollari e la metà ce li ha messi la Russia. Non vedo quale interesse abbia la Russia a danneggiare le proprie strutture, quando può tranquillamente limitarsi a non inviare il gas”. Il professor Alessandro Orsini, studioso di fenomeni terroristici, ospite di Cartabianca, si esprime così sui danni subiti dai gasdotti Nord Stream e Nord Stream 2 con la fuoriuscita di gas nel mar Baltico.

(foto di Pixabay)


 

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