Omicidio Gentile, Gerardo Tarantino è morto in carcere. Probabile suicidio

È morto nel carcere di Foggia Gerardo Tarantino. Il 46enne accusato dell’omicidio di Tiziana Gentile si è probabilmente suicidato.

L’uomo aveva tentato il suicidio già a pochi giorni dal fermo, lo scorso 27 gennaio, e aveva più volte dato segni di disagio psichico. “L’ho fatto presente alla direzione del carcere, l’ho segnalato al Giudice e al Pubblico Ministero – riferisce l’avvocato Michele Sondrio – però evidentemente chi doveva vigilare non ha preso in seria considerazione queste nostre segnalazioni“. Il legale si dice pronto ad avanzare alla Procura della Repubblica la richiesta di far luce su quanto accaduto. “Questa è una sconfitta grave per lo Stato  – commenta Sondrio – perché tutte le volte che un cittadino che si trova custodito in carcere viene ritrovato morto per non si sa quali circostanze e quali motivi è un fatto inaccettabile e di una assoluta ed estrema gravità“.

Tarantino aveva ricevuto minacce in carcere negli scorsi giorni

L’avvocato, inoltre, racconta che nei giorni precedenti all’accaduto Tarantino gli aveva riferito di aver ricevuto gravi minacce, ma di non essere in grado di poterne individuare gli autori. “Spero si faccia luce – conclude Sondrio – perché vogliamo sapere se sia trattato di suicidio o se Gerardo Tarantino sia stato suicidato da qualcuno“.

Tarantino si è sempre dichiarato innocente, ma la sua posizione è sempre stata smentita da prove schiaccianti. Senza contare i testimoni oculari che hanno sempre dichiarato di averlo visto uscire dall’appartamento di Tiziana Gentile, dove poi verrà ritrovato il corpo senza vita della 47enne, e con le mani sporche di sangue. Tarantino, quel giorno, torna nell’appartamento e viene fermato dai Carabinieri.

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