Oms, la specie umana sta invecchiando?

Secondo una stima dell’Oms, il prossimo decennio gli ultrasessantenni saranno aumentati di oltre la metà. In tutto il mondo infatti si vive più a lungo e l’aspettativa media è superiore ai 60 anni. Passeranno, dunque, dai 962 milioni del 2017 a 1,4 miliardi nel 2030. Inoltre entro il 2050 la popolazione mondiale anziana raggiungerà i 2,1 miliardi di persone.

La rapida cresciuta è nei paesi in via di sviluppo. Tra il 2017 e il 2050, questo segmento della popolazione mondiale che vive nei Paesi in via di sviluppo dovrebbe raddoppiare passando da 652 milioni a 1,7 miliardi. Nei paesi più sviluppati, invece le cifre parlano di un aumento da 310 milioni a 427 milioni. Nel 2050 dunque quasi l’80% della popolazione anziana mondiale vivrà nei paesi in via di sviluppo.

La richiesta dell’Oms

Una rapida crescita delle persone over 60 è prevista in Africa, America Latina, Caraibi e Asia. Esattamente come è successo per il Covid 19, è dimostrato che le persone più anziane sono le più colpite e più esposte alle malattie. Per questo l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il periodo 2021-2030 ”decennio per la vecchiaia in buona salute”.

I prossimi dieci anni dovranno essere un’opportunità per la comunità internazionale di investire e agire in modo duraturo per promuovere un invecchiamento sano. Sempre secondo l’Oms, si tratta di fornire servizi sanitari di base incentrati sulla persona. Questo si traduce in esigenze specifiche che possono avere gli anziani. L’Oms sottolinea che è necessario “garantire che gli anziani ed altri gruppi potenzialmente vulnerabili non siano lasciati indietro”. La richiesta è rivolta ai governi affinché prendano misure che garantiscano una vita sana e il benessere degli anziani.

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