ONU, giovedì consiglio per valutare indagine in Iran

Valutare l’avvio di un’indagine internazionale sulla repressione delle proteste di massa in Iran. Per questo giovedì è indetto un Consiglio per i diritti umani dell’ONU, a Givevra. L’Organizzazione mette mano alla situazione scoppiata in Iran dopo la morte di Mahsa Amini, la ragazza arrestata il 13 settembre scorso per non aver indossato il velo islamico in modo corretto. Da allora, come noto, centinaia di vittime e migliaia di arresti. La riunione, in particolare,  è stata chiesta da Germania e Islanda.

I numeri della repressione sono drammatici: 378 persone morte, tra cui 47 bambini. I dati vengono dall’ONG iraniana con sede a Oslo, Iran Human Rights (IHR), e sono confermati anche dall’ONU: “dall’inizio delle proteste a livello nazionale, il 16 settembre scorso, oltre 300 persone sono state uccise, tra cui più di 40 bambini”.

Fra gli arrestati ci sono 40 cittadini stranieri

Reuters parla di 40 cittadini stranieri in carcere per aver partecipato ai disordini. L’agenzia cita il Portavoce della magistratura iraniana Masoud Setayeshi. Setayeshi parla dell’arresto “finora” di 40 stranieri “per il loro coinvolgimento nelle proteste” senza rivelare le loro nazionalità. Tre mesi fa, a settembre Teheran aveva messo dietro le sbarre 9 europei.

“Saranno giudicati secondo la legge islamica” ha aggiunto Setayeshi. Poi ha ricordato che due cittadini francesi accusati di collusione contro la sicurezza nazionale e di spionaggio, sono ancora in custodia “e il loro caso è nella fase finale della decisione”. Almeno 57 “agitatori” sono stati arrestati con l’accusa di aver organizzato rivolte nella città di Izeh. “Finora sono state emesse 1.118 incriminazioni per i rivoltosi, mentre 2.432 manifestanti sono stati assolti” ha concluso.

ONU chiede il rilascio di tutti i detenuti e il ritiro delle accuse

L’ONU fornisce il dettaglio: 25 manifestanti sono stati uccisi in 31 province iraniane, di cui più di 100 in Sistan e Baluchistan. Inoltre oltre 40 persone sono state uccise in città principalmente curde la scorsa settimana, ha aggiunto il Portavoce ONU Jeremy Laurence. Ancora l’Organizzazione riferisce di “migliaia di persone” arrestate in tutto il Paese con sei persone, almeno, condannate a morte con l’accusa di moharebeh ovvero “guerra contro Dio”, o efsad-e fel-arz o “corruzione sulla terra”.

Laurence ha chiarito: “Chiediamo alle autorità di rilasciare tutte le persone detenute in relazione all’esercizio dei loro diritti, compreso il diritto di riunione pacifica, e di ritirare le accuse contro di loro”. “Il nostro Ufficio chiede inoltre alle autorità iraniane di imporre immediatamente una moratoria sulla pena di morte e di revocare le condanne a morte emesse per reati non qualificabili come reati più gravi ai sensi del diritto internazionale”, ha concluso.

 

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