Oggi, i Carabinieri del Comando Provinciale del capoluogo tridentino, con la collaborazione dei reparti territorialmente competenti, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 16 persone (13 nigeriane, 2 italiane e 1 albanese) ritenute responsabili a vario titolo di associazione per delinquere, finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti e ai conseguenti 45 decreti di perquisizione personale e locale, che hanno interessato anche i Reparti di Piacenza e Lecce.
L’operazione ha individuato e smantellato una rete di spaccio, che alimentava prioritariamente il settore di piazza Dante, nei pressi della Stazione ferroviaria. Gli sforzi dei militari, che si sono anche avvalsi di intercettazioni, hanno consentito di assicurare alla giustizia i responsabili di un vero e proprio “centro nazionale di smistamento”, gestito da un gruppo di italiani su Roma, i quali avvalendosi di un’organizzazione criminale nigeriana, effettuavano spedizioni in gran parte della penisola, con particolari interessi nel Nord-Est, compresi Trento, Bolzano e Trieste, dove venivano recapitate ogni giorno diverse decine di chilogrammi di marijuana, giunta in Italia dall’Albania, attraverso il canale d’Otranto.
Gli investigatori dei Carabinieri hanno documentato come lo stupefacente per giungere a Trento con i corrieri nigeriani, arruolati all’esigenza, fosse fatto viaggiare anche a bordo di treni ad alta velocità e per nasconderne il tipico odore e eludere i controlli, venisse avvolto in più strati di cellophane, impregnati di mentolo.
Monitorando i movimenti dei corrieri, i Militari sono riusciti ad individuare diversi canali di approvvigionamento e a porre in atto numerosi sequestri, accertando che diverse province del Nord-Est, da cui proveniva la droga spacciata in Trentino, erano a loro volta rifornite dal gruppo di nigeriani, operante su Roma.
I Carabinieri sono stati in grado di documentare puntualmente i movimenti dei consociati e acquisire elementi fondati sulla gerarchia interna del sodalizio, le modalità di gestione e controllo dello spaccio sul territorio, delineando i profili di una vera e propria struttura organizzata, in grado di assicurare la protezione agli affiliati, sia sul piano dell’assistenza legale, per le vicissitudini giudiziarie, sia per la difesa fisica degli adepti dai gruppi criminali concorrenti.
Ulteriore prova della floridezza del traffico intercettato è stata la rapida espansione del locale gruppo criminale nigeriano, che in breve tempo è andato strutturandosi e ha esteso la propria capacità operativa anche nella confinante provincia di Bolzano.
L’attività nel complesso ha portato a operare oltre che nelle province atesine e di Roma, anche a Lecce, Mantova, Piacenza, Treviso, Verona e Vicenza, con l’arresto di 21 persone, la sottoposizione di ulteriori 9 al divieto di dimora nelle realtà in cui vivono, il sequestro diretto di 16 chilogrammi di marijuana, destinati a rifornire le piazze trentine e all’acquisizione di elementi di reità a carico di ulteriori 31 indagati, riconducendo al gruppo, nel periodo, i sequestri di altri 604 chili di marijuana e 17 hashish.