Pamela Prati, Roberto Cazzaniga & Co: quando la truffa arriva al cuore

Chi non ricorda la vicenda di Pamela Prati e il suo Mark Caltagirone. La ex-showgirl era finita in tutte le trasmissioni televisive italiane annunciando a tutti il suo amore e le sue imminenti nozze. Fino a quando non si è scoperto che tutto era una truffa bella e buona.

Truffa, che secondo la stessa Pamela Prati, avevano organizzato le sue due manager ovvero Eliana Michelazzo e DonnaPamela; truffa che poi anche Eliana Michelazzo raccontò di aver “subito” essendo “sposata” con il fantomatico Simone Coppi che anche in questo caso non è mai esistito.

In tutta questa storia quindi sembrava che proprio Donna Pamela fosse l’artefice di tutto. Si scoprirà poi che in realtà la giostra vedeva coinvolte tutte e tre le lor signore; ovvero Pamela Prati, che ha cavalcato l’onda mediatica per non poco tempo, e le due assistenti/manager.

Ma perchè arrivare a inventare tutto questo? Come si dice: a che pro? Sicuramente per le tre “fantasiose” ideatrici di questa storia la risposta è per la momentanea fama televisiva e ovviamente  gli introiti che derivano dagli inviti nei salotti televisivi. Ricordiamo che la signora Pamela Prati chiese alla signora Barbara D’Urso ulteriori 25 mila euro per uscire dal camerino ed entrare in studio.

Quello che però sconvolge è in realtà il gigantesco giro di truffe sentimentali che giornalmente vivono tante altre persone; persone che hanno la sfortuna di essere meno note o assolutamente ignote e quindi di non poterle raccontare. È la storia di Roberto Cazzaniga, campione della nostra nazionale di pallavolo che per oltre 15 anni è stato vittima di un vero e proprio raggiro sentimentale. Negli ultimi 15 anni della sua vita è stato beffato da una donna che si faceva chiamare Maya e che aveva il viso e il corpo della super modella brasiliana Alessandra Ambrosio.

Ma dopo 15 anni e oltre 700 mila euro spesi per lei, dalla spesa per mangiare alle bollette fino ad arrivare a due automobili, con l’aiuto della trasmissione “Le Iene” si è scoperto che dietro tutto questo c’era una donna che tutto poteva sembrare tranne Alessandra Ambrosio e che soprattutto non aveva nessun grosso problema di salute come dichiarato al povero Roberto Cazzaniga. Il giocatore di pallavolo era in realtà il bancomat con cui Valeria Satta, il nome della donna dietro tutto questo, adescava altri ignari nel web e nei social. In alcuni casi infatti Valeria Satta non chiedeva soldi ma li “regalava“, come regalava abbigliamento, giochi e bonifici.

E perchè ci troviamo ad associare le due storie ovvero quella di Pamela Prati e quella di Roberto Cazzaniga? Lo facciamo proprio perchè nelle ultime ore è stata la stessa Pamela Prati a paragonarsi al giocatore azzurro. “A me la gogna e a lui la solidarietà” queste le parole dell’ex primadonna del “Bagaglino“. In effetti la solidarietà in questo caso è d’obbligo se così possiamo dire; perchè Roberto Cazzaniga in primis non ci ha guadagnato nulla da questa disavventura ma soprattutto non ne è stato l’artefice. Quindi si, cara signora Prati, a lei la gogna e a lui la solidarietà.

Pamela Prati Gate e il caso Roberto Cazzaniga

Ma come è possibile tutto questo? Come si riesce a cadere in questi tranelli con tutte le scarpe? La risposta è presto detta da un semplice detto popolare: “Al cuor non si comanda“. Si perché le persone che fanno questo, ovviamente nel caso di Roberto Cazzaniga, giocano con i sentimenti, con le parole e soprattutto con il bisogno di essere amati. E ancora più importante è, per chi organizza tutto questo, il bisogno di non sentirsi delle nullità.

Vivere nel costante bisogno di non vivere più la propria vita ma una che più ci aggrada per ricevere quelle attenzioni che mai e poi mai ci verrebbero riservate. E Valeria Satta ha fatto questo. Ha vissuto e continua a vivere delle vite che non sono le sue per cercare di farsi accettare dal mondo. E nel caso di Roberto Cazzaniga, anche pensando a se come ad una donna in fin di vita e con le peggiori malattie del mondo. 

Queste persone devono assolutamente essere fermate perché con il loro continuo giocare con i sentimenti degli altri possono portare i malcapitati anche a gesti inconsulti per poter accontentare la persona “amata“. Il raggiro di Valeria Satta è una truffa che va avanti da anni e anni e come dimostrato dai servizi della trasmissione “Le Iene” non è circoscritto ma ha una rete molto sviluppata dietro. È vero lei non ha mai rubato nulla al povero Roberto Cazzaniga perché è sempre stato lui, di sua spontanea volontà, a pagare le bollette o a mandarle i bonifici. Ma è anche vero che lo ha fatto perchè alla base c’è e c’era una truffa.

Presentarsi come un’altra persona, dichiarare di stare male e di aver bisogno di aiuto medico o finanziario è da considerare come un furto; perché non è solo quello dell’identità ma anche della fiducia. Rubare la fiducia di altri deve essere sempre considerato un reato. Ovvio tranne quando lo fai nei tuoi veri panni.

Quindi signora Pamela Prati non si paragoni a persone che davvero ci hanno perso qualcosa. Lei ne ha solo e più che guadagnato grazie al suo Mark Caltagirone. Buona vita.

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