Ogni giorno le Paralimpiadi regalano all’Italia emozioni e medaglie. Oggi, 28 agosto, la prima a salire sul podio è stata Veronica Yoko Plebani, la 25enne bresciana ha vinto il bronzo nella PTS2 femminile. In 1h15’55” ha chiuso alle spalle delle statunitensi Allysa Seely (1h14’03”) e Halley Danz (1h14’58”).
“Una medaglia che arriva al termine di una preparazione lunga, complicata, con tanti stop dovuti un po’ alla mia condizione e un po’ alla pandemia – ha commentato Veronica Yoko Plebani –
Più tardi sono state Anna Barbaro e la sua guida Charlotte Bonin ad arricchire il medagliere con l’argento. Nel triathlon classe PTVI femminile, l’azzurra di Reggio Calabria e la sua guida ,chiudono in 1h11’11” a 3’56” di ritardo dalle vincitrici della gara.”Lo sport mi ha aiutato a riprendere in mano la mia vita quando ho perso la vista”, afferma Anna Barbaro.
Il nuoto sempre protagonista alle Paralimpiadi
Arrivano altre medaglia dal nuoto: nei 100 sl Stefano Raimondi, già oro nei 100 rana , è terzo in 51”45 dietro all’ucraino Krypak (50”64) e all’australiano Crothers (51”37).
Il nuotatore che ad appena 15 anni ha subito la perdita di una gamba in seguito a un incidente con lo scooter, ha dichiarato”Sono molto contento per questo bronzo durante la gara riuscivo a vedere dove si trovavano i miei avversari e vedendo il brasiliano davanti ho avuto paura di arrivare quarto come nella prima gara. Alla fine sono riuscito a trovare tutte le energie anche se negli ultimi 15 metri non ce la facevo più”.
E poi è Xenia Palazzo a salire sul secondo gradino del podio delle Paralimpiadi ,per l’argento, dietro alla statunitense Long – nei 200 misti cat. SM8 . “Sono 23 anni e 4 mesi di lavoro che ripagano tantissimo la mia famiglia e tutti quelli che mi aiutano.”ha commentato
Strepitosa Bebe Vio, di nuovo oro nel fioretto
Immensa Bebe Vio, medaglia d’oro alle Paralimpiadi 2021 di Tokyo nel fioretto individuale femminile (categoria B).
Gli aggettivi sono ormai finiti per la 24enne azzurra che ha sconfitto in finale la cinese Jingjing Zhou 15-9, al termine di un duello combattuto, che ha visto comunque il simbolo di tutto lo sport paralimpico ,sempre in vantaggio. Una conferma nella categoria che l’aveva incoronata nelle Paralimpiadi di Rio, cinque anni fa, sempre contro la Zhou (allora finì 15-7).
Era una medaglia annunciata, ma proprio per questo era tanta la pressione su Bebe Vio. Tolta la maschera l’atleta si è lasciata andare tra lacrime e risate a un momento di comprensibile commozione. Ancora più comprensibile dopo queste parole:
“Lo scorso 4 aprile mi sono dovuta operare, ho avuto un’infezione da stafilococco che è andata molto peggio del dovuto e la prima diagnosi era amputazione entro due settimane e morte entro poco. Sono felice, avete capito perché ho pianto così tanto? L’ortopedico ha fatto un miracolo, è stato bravissimo, tutto lo staff lo è stato. Questa medaglia assolutamente non è mia, è tutta loro”.