Parte bene il 2021 del MEF: i diversi aspetti del successo del BTP a 15 anni

E’ partito veramente bene il nuovo anno per il Ministero dell’Economia e Finanza italiano con il largo successo riscosso dall’emissione della prima tranche di 10 miliardi di euro di BTP a 15 anni con scadenza marzo 2037.

L’offerta di questi titoli, riservata ad investitori istituzionali, ha, infatti, raccolto una domanda complessiva di oltre 105 miliardi di euro, coinvolgendo 520 soggetti. Nel successo di questa emissione, assolutamente indiscutibile, vi sono aspetti qualitativi che invitano alla riflessione.

Domanda e offerta dei BTP

La prima notazione, di cui si aveva avuto un primo flash all’indomani dell’emissione e che viene, ora, confermata dai dati ufficiali, tocca l’aspetto della componente estera della domanda, risultata pari a poco meno dei tre quarti del valore dei titoli offerti (73,7%).


Un segno inequivocabile dell’attenzione riservata al mercato italiano e, conseguentemente, della fiducia da esso riscossa. La ricerca di rendimenti positivi, in un mercato in cui prevalgono i titoli a rendimento vicino allo zero, gioca sicuramente un ruolo determinante. Lo è, soprattutto, nell’orientarsi verso il BTP a 15 anni che   prevede una cedola dello 0,95%.

Chi sono gli investitori

Analizzando gli  investitori che hanno aderito all’offerta, si nota che sono più propensi ad un investimento di lungo termine che organismi a carattere meramente speculativo. Infine, una rapida citazione della dislocazione geografica dei sottoscrittori. A conferma di un interesse per questi titoli sicuramente ampio e diversificato, al primo posto si colloca il Regno Unito con oltre il 29%, seguito dalla Germania, Austria, Svizzera, Francia e dai Paesi Scandinavi .

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