Ministri: si al Recovery, ma si fermano davanti al “Rubicone”,

Il Consiglio dei Ministri notturno sul Piano di ripresa e resilienza ha approvato il Recovery Plan ma ha confermato pi che mai lo scontro totale tra il Premier Giuseppe Conte e Matteo Renzi.

“Se non ci sarà il Mes le ministre di Iv si asterranno“, annuncia l’ex Premier in TV. Il piano passa, infatti, con l’astensione delle ministre Teresa Bellanova e Elena Bonetti. La conferenza stampa convocata da Renzi nel pomeriggio alla Camera potrebbe certificare l’addio di Iv al Governo. “Decidiamo in mattinata e poi lo comunicheremo alla stampa”, annuncia il Senatore.

I margini di trattativa, dopo il CdM, sono  assottigliati. eppure, fonti  della  maggioranza ritengono  ancora possibile un vertice tra i leader per una ricucitura, prima di entrare a Palazzo Chigi.


Il punto di vista dei Ministri

Il Ministro Spadafora vede ancora le “condizioni per gesti di responsabilità“, ma alla fine della riunione l’impressione è che i  margini per ricompattare la maggioranza sinao davvero pochi. Intanto, continuano a circolare voci  sui possibili “responsabili” pronti a prendere il posto di Iv al Senato.  Si accredita l’uscita di 4 senatori dal gruppo di Renzi e ben 8 da Forza Italia.

Le ministre renziane definiscono “incomprensibile” la rinuncia al fondo salva-Stati, lamentano ritardi sulle urgenze del Paese e sui nuovi ristori. “Il Mes non è compreso nel Next Generation, non è questa la sede per discutere il punto”, è la replica di Conte, che invita a “non speculare sul numero dei decessi in Italia per invocare l’attivazione del Mes, con un accostamento che offende la ragione e anche l’etica”.

“Il Mes, dice il Ministro dell’Economia,  “non ha nulla a che vedere con il programma Next Generation Eu” e anche se si decidesse di attivarlo, “non avremmo a disposizione risorse per investimenti aggiuntivi”“Il Mes non c’entra, non c’è ragione per astenersi“, è il concetto che sottolineano a loro volta Francesco Boccia e Enzo Amendola.

durente il Consiflio dei Ministri, il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ricorda quano fatto per contrastare la pandemia, anche in termini di risorse. Il confronto viene descritto assai teso, ma il punto di vista di Iv non rientra e le due Ministre si astengono dal voto.

A Cdm terminato, Gualtieri esulta: “E’ stato un gran lavoro, più importante d’ogni polemica. Ora via al confronto in Parlamento e nella società”.

Il fantasma “sempre più in carne”  del la crisi di governo resta e forse non a caso il Premier  decide di correre e convoca un doppio Cdm, uno in serata sul nuovo dl anti-Covid per  lo stato di emergenza che potrebbe essere prorogato al 30 aprile, l’altro giovedì sul nuovo scostamento per i ristori di gennaio.

Si tenta così, in extremis,  di mettere in cassaforte i provvedimenti più cruciali per il Paese in questo momento. Poi, se le Ministre di Iv si dimetteranno, per il Premier si potrebbe davvero aprire la strada della conta e del sostegno dei Responsabili. “Sarà un governo Conte-Mastella e noi saremo all’opposizione o un esecutivo diverso”, attacca Renzi.

Da parte del PD si fa avanti Bettini: “Ci sono delle forze che vogliono contribuire nel segno di un rapporto con l’Europa e penso che al momento opportuno queste forze possano palesarsi”. Non è il solo a difendere Conte. Ad un Conte-ter, infatti, se Iv si sfilasse nelle prossime ore, arriva il benestare di  Romano Prodi:  “Conte ha fatto bene. A me sembra che Renzi abbia assolutamente lo stesso obiettivo di Bertinotti, cioè rompere”, spiega l’ex Presidente del Consiglio.

Oggi, Conte e suoi dovranno decidere se attraversare il Rubicone oppure fermarsi. Nel caso della caduta del Governo ci aspettano effetti devastanti. Tali potrebbero essere  sull’intera macchina dei sostegni economici contro la  crisi economica che affligge il Paese.

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