Zaporizhzhia- centrale nucleare- ph.pixabay

‘Perdita di vapore nella centrale di Zaporizhzhia

L’amministrazione filorussa della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia ha annunciato che il reattore numero 4 dell’impianto cha avuto qualche problema eIl personale dell’impianto ha rilevato una perdita nei tubi di i vapore durante. In una nota , si legge  che “È stato deciso di arrestare il reattore a freddo per garantire un funzionamento regolare durante la stagione autunnale e invernale e l’operatività delle apparecchiature”.

Il 25 luglio scorso era già statostato segnalato un arresto “a caldo” del reattore numero quattro, dopo che il quinto era stato raffreddato per la manutenzione programmata.

Il direttore del dipartimento per la Sicurezza nucleare dell’Enea, Alessandro Dodaro ha dichiarato:“E’ una fuoriuscita di vapore avvenuta in uno dei generatori di vapore della centrale. Sono circuiti che non sono in contatto con il nocciolo del reattore; ricevono acqua molto calda e la scambiano con altra che diventa vapore e fa girare la turbina”.
Inoltre l’esperto ha ggiunto che ì: “Il vapore che fuoriesce non è radioattivo, ma vapore acquo puro al 100%, come quello che esce dalla torre di raffreddamento delle centrali nucleari”. Quello che è stato eseguito nell’impianto, ha aggiunto, è uno ‘spegnimento a freddo’, per il quale ‘fra qualche giorno acqua del reattore arriverà a temperature più basse’. E’ una situazione di assoluta tranquillità”.

In precedenza, la società statale ucraina per l’energia nucleare, Energoatom, aveva scritto su Telegram: la centrale aveva perso il collegamento alla linea principale ad alta tensione la notte scorsa ed “è sull’orlo di un altro blackout”. “”
A si legge ancora nel comunicato di Energoatom.che: la centrale nucleare di Zaporizhzhia deve essere immediatamente riportata sotto il pieno controllo del legittimo operatore, Energoatom, con il conseguente ritorno alla normale operatività e il ripristino della sicurezza nucleare e radioattiva dell’impianto. Ciò richiede un’azione urgente da parte dell’intera comunità internazionale”.

 

 

 

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