Pfizer: attenersi agli studi sul richiamo a 21 giorni

Da una valutazione del Cts emerge che: “Il vaccino Pfizer è stato studiato per una seconda somministrazione a 21 giorni. Dati su di un più lungo range di somministrazione al momento non ne abbiamo se non nelle osservazioni di vita reale, come è stato fatto nel Regno Unito”.

Valeria Marino, Direttore medico di Pfizer Italia, commentando l’allungamento a 5 settimane della finestra per la somministrazione della seconda dose, ha dichiarato: “Come Pfizer dico di attenersi a quello che è emerso dagli studi scientifici perché questo garantisce i risultati che hanno permesso l’autorizzazione”. 

Ha aggiunto la Marino: “Dobbiamo studiare anche la necessità della terza dose, abbiamo i dati che dimostrano la copertura immunitaria a sei mesi, dobbiamo osservare i successivi sei mesi. Potrebbe essere possibile una terza dose ma forse anche non necessaria, a meno che non intervengano eventuali varianti, in quel caso una dose ‘buster’ potrebbe essere utile”.

Conclude il Direttore di Pfizer Italia: “Sul vaccino annuale bisogna essere molto cauti, potrebbe essere necessario entro l’anno o magari entro due. Gli studi dimostrano l’efficacia del vaccino sulle varianti, in particolare la sudafricana. Vale lo stesso su quella brasiliana. L’allarmismo è più relativo alla capacità di diffusione”. 


Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it