Pisa, arrestato presunto killer della ragazza scomparsa a novembre

Questa mattina la Polizia di Stato di Pisa ha dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione della misura di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Pisa nei confronti di Francesco Lupino, presunto autore dell’omicidio dell’ucraina Novak Krystyna, scomparsa il 9 novembre 2020.

L’indagine ha portato all’acquisizione di gravi indizi di reato nei confronti del vicino di casa della ragazza, socio in affari criminali del compagno della vittima Gonzalez Airam Negrim. La vicenda comincia proprio dall’arresto del compagno spagnolo, noto imprenditore locale nel settore dei pellami.

L’uomo è stato arrestato il 31 ottobre a seguito di una “soffiata” di Francesco Lupino alla Polizia di Pontedera che coglie Gonzalez al suo rientro da una gita con la compagna e con il figlio di lui minore. Viene perquisito e trovato in possesso di due pistole e sostanze stupefacenti presso la propria abitazione. 

Attraverso le indagini è emerso che le pistole e le sostanze stupefacenti, sono state messe nell’abitazione dello spagnolo da Lupino, due giorni prima dell’arresto. Il motivo del gesto risale a una discussione tra lo spagnolo e Lupino a seguito della richiesta di Novak di far uscire il compagno dal giro di affari criminali. Lupino, oltre a essere il vicino di casa, era anche affittuario di Gonzalez e nell’ambito della lite, questo lo aveva intimato di lasciare l’immobile. A quel punto, lo spagnolo, è stato minacciato con una pistola (detenuta illegalmente).

Per far rientrare lo spagnolo dell’investimento iniziale, Lupino gli ha consegnato le pistole e la droga, trovate poi al momento del sequestro. Dopo l’arresto di Gonzalez, Novak fa rientro a casa dal commissariato, intorno alle 22:30. Secondo la ricostruzione, la ragazza ucraina, il giorno dopo, ha comunicato con amici e parenti attraverso chiamate e whatsapp. Alle 9:30 ha ricevuto la chiamata al citofono da Lupino che la cercava per avere notizie e per sapere se avesse bisogno di qualcosa. Novak ha rifiutato facendo il gesto di mandarlo ” a quel paese”.

All scena ha assistito la vicina di casa che ha visto Lupino andarsene via velocemente e in maniera nervosa. Il pomeriggio e la sera, Novak si è sentita con le amiche e intorno alle 22.35, ha cercato un film su internet. Da qual momento, non si hanno più notizie delle attività compiute sul telefono.

La madre, dopo due giorni che non sente la figlia, chiede a delle connazionali di andare a cercarla, ma le ragazze trovano solo la porta posteriore aperta e il cagnolino da solo, che non lasciava mai. A seguito della denuncia, la Polizia effettua il primo sopralluogo e trovano nell’abitazione la borsa con i documenti. Da qui, partono le indagini e un valido aiuto è stato fornito dal compagno, interrogato più volte in carcere.

Ha narrato dei rapporti con Lupino e di come è entrato a far parte delle loro vite e di come nutrisse rancore nei suoi confronti, ma anche in quelli della compagna Krystyna. Dall’interrogatorio è emerso che Lupino avesse le chiavi dell’appartamento della villa dello spagnolo.

L’esame dell’abitazione ha rivelato la presenza di evidenti tracce di cancellazioni di sostanza ematica dalle pareti del corridoio di ingresso della porta posteriore. Trovate anche tracce di DNA di Krystyna e una scalfittura nel muro con all’interno un frammento metallico. Dalle analisi, risultata essere la stessa del proiettile estratto dal cane dello spagnolo, ucciso da Lupino da una Tanfoglio Limited, la stessa che lo incastrato.

Lupino e la compagna hanno cercato in diversi modi di sviare le indagini, ma dagli esami dei cellulari è emerso come le cose fossero andate diversamente da quanto raccontato.
Da quanto emerso successivamente, lo scopo di Lupino era quello di simulare un allontanamento volontario dell’ucraina, ma la conclusione è che l’uomo avrebbe ucciso la Novak tra la sera dell’1 e la notte del 2 con una pistola, per poi sopprimere il cadavere e cancellare (non del tutto) le tracce del delitto.

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