Plastica: il riciclo batte il lockdown

Il sistema italiano del riciclo degli imballaggi in plastica è tra i primi in Europa. Nel 2020 si evidenzia un incremento rispetto al 2019 dell’8% dei quantitativi di rifiuti di imballaggio in plastica gestiti da Corepla nel bimestre marzo-aprile 2020. Il Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Plastica, presenta l’ultimo Rapporto di Sostenibilità relativo al 2019 anticipando anche i dati dei primi mesi del 2020.

Nel 2019 sono state immesse al consumo 2.083.880 tonnellate di imballaggi in plastica di pertinenza di Corepla. Ne sono state recuperate 1.917.614 tonnellate. Il 43% degli imballaggi in plastica è stato avviato a riciclo. Il 49% è stato avviato a recupero energetico.

La quantità di rifiuti di imballaggi in plastica avviati a riciclo da Corepla sono stati pari a 617.292 tonnellate. Di questi: 590.682 tonnellate provenienti dalla raccolta differenziata urbana, 26.610 tonnellate provenienti da commercio e industria.
Le quantità raccolte in rapporto al numero di abitanti serviti risulta in crescita e nel 2019 ha raggiunto i 22,8 chilogrammi per abitante.

I dati di raccolta delle singole regioni si stanno sempre più avvicinando al dato medio nazionale. Stanno superando gli enormi divari che sino a due anni fa caratterizzavano la situazione italiana. Parlando di kg/abitante, in testa per il 2019 risulta la Sardegna (31,8), seguita dalla Valle d’Aosta (31,6) e dal Veneto (28,5).

Quanta plastica raccogliamo?

Le quantità conferite alla raccolta differenziata nel 2019 sono risultate essere composte per il 91% da imballaggi in plastica e per il restante 9% dalle frazioni estranee o neutre contenute nella raccolta mono materiale. Il contributo erogato da Corepla ai Comuni per sostenere i maggiori costi della raccolta differenziata è stato nel 2019 di oltre 400 milioni di euro.

Grazie al riciclo degli imballaggi in plastica, nel 2019 sono state risparmiate 433mila tonnellate di materia prima vergine. 8.973 GWh di energia primaria, 877mila t di emissioni di Co2 equivalenti. Rispetto al recupero energetico, 218 sono stati i GWh di energia termica prodotta e 108 i GWh di energia elettrica generata.

Giorgio Quagliuolo, Presidente di Corepla, spiega: “L’idea alla base di questa nuova edizione del nostro Rapporto di Sostenibilità è molto semplice. E’ utile attingere direttamente  dagli interrogativi del pubblico, gli stimoli per creare uno strumento di comunicazione e rendicontazione del nostro impegno per la sostenibilità a 360°. Abbiamo espressamente dedicato questo nostro documento ai più giovani, volendo destinare a loro un messaggio chiaro e circostanziato. É attraverso l’impegno quotidiano di oggi che si determina il destino dell’Ambiente di domani. La sua salvaguardia è un indispensabile gesto di altruismo che le attuali generazioni destinano a quelle future”.

2020: un’ottima annata

L’anno appena concluso è stato contraddistinto da eventi senza precedenti, che hanno investito tutti i settori e di cui ha risentito anche la nostra attività. La pandemia da coronavirus ha sconvolto abitudini e modi di vivere ed ha introdotto importanti modifiche anche nei comportamenti dei consumatori. Hanno privilegiato l’acquisto di generi alimentari imballati, portando all’incremento degli acquisiti online e dell’asporto del cibo. Si è  determinato un aumento degli imballaggi raccolti nel 2020 rispetto all’anno precedente.

In questa situazione critica, la plastica è utile nel garantire la salute e la sicurezza nella vita di ogni giorno. E’ utile  per iniziare la protezione degli alimenti che quotidianamente arrivano sulle nostre tavole. L’ampio uso di imballaggi in plastica, ha in parte modificato la percezione del materiale da parte dell’opinione pubblica. Tutto questp,  tenendo comunque alta l’attenzione sul senso civico del singolo e sulla necessità di effettuare una corretta raccolta differenziata. Ulteriore segnale positivo registrato nel 2020 è l’incremento della percentuale di rifiuti avviati da Corepla a riciclo rispetto all’anno precedente.

Nel secondo bimestre 2020 sono cresciuti anche i quantitativi sia dei rifiuti di imballaggio avviati a riciclo sia di quelli valorizzati tramite recupero energetico. Nello stesso periodo, una forte criticità si è manifestata sia a causa della chiusura delle attività commerciali e produttive. Criticità che si registra anche per il brusco arresto dell’export dei rifiuti urbani. Inoltre il blocco quasi totale del settore delle costruzioni ha fortemente ridotto l’utilizzo della porzione di imballaggi non riciclabili meccanicamente (Plasmix) come combustibile nei cementifici.

La chiusura di alcune settori operativi utilizzatori di materie prime seconde, le forti difficoltà nella movimentazione delle merci e la ridotta capacita disponibile negli impianti di termovalorizzazione hanno spinto, come ultima ratio, anche alla crescita del conferimento in discarica.

Autore:

Adnkronos

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