Pnrr: via libera a modifiche quarta rata

La cabina di regia sul Pnrr presieduta dal Ministro Raffaele Fitto, ha avuto una durata di mezz’ora e i Ministri presenti avrebbero approvato le modifiche necessarie per incassare la quarta rata.

Fonti di Governo riferiscono che da oggi può partire il processo formale di revisione della quarta rata.

 Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti,ha commentato: “Per quanto riguarda l’andamento del fabbisogno di cassa dello Stato, se la terza rata (del Pnrr ndr) fosse entrata prima sarebbe stato molto meglio ma stiamo gestendo la situazione, confidando che questa benedetta rata venga somministrata. Credo che quello che sta avvenendo faccia emergere con consapevolezza che quelli che prendiamo dal Pnrr non sono tutti soldi regalati, in parte regalati, tutti gli altri sono debiti che dobbiamo gestire nel modo migliore”.

 La Segretaria del Pd Elly Schlein sostiene: “Ci sono 19 miliardi di euro che l’Italia avrebbe potuto incassare già da febbraio con la terza rata del Pnrr: siamo a luglio e non ne abbiamo traccia. Ci sono altri 16 miliardi di euro, la quarta rata, per i quali dovevamo presentare la domanda a fine giugno: siamo all’11 luglio e tutto tace. Tace soprattutto la presidente del Consiglio, in silenzio da giorni per i guai giudiziari dei suoi ministri e sottosegretari mentre l’Italia rischia di perdere le risorse che faticosamente ha ottenuto dall’Unione europea . Una cosa è certa: non possiamo perdere la storica opportunità del Pnrr”.

Il Presidente dei Senatori del Pd Francesco Boccia ha detto: “Il nostro paese aspetta ancora, da mesi, la terza. Sui ritardi e sui rischi che il nostro Paese corre come Pd, da mesi, in tutte le sedi istituzionali, abbiamo sollecitato esecutivo e Parlamento, senza avere risposte. Il comportamento del Governo è al limite dell’irresponsabilità: ha perso tempo tra cambi di progetto e riforme della governance, e ora non sa che pesci prendere per uscire da un impasse che rischia di far perdere all’Italia risorse essenziali per la sua crescita. No, forse non erano pronti”.

(ph.Pixabay)

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