Polonia – Oggi, mercoledì 10 febbraio a Varsavia, scioperano i media polacchi. Il motivo della protesta è legato alla legge sulla pubblicità, vista come un attacco alla libertà di opinione. L’esecutivo di Mateusz Morawiecki vuole imporre una tassa del 5% sulle pubblicità. In un periodo delicato come quello della pandemia e di crisi economica generale
Una scelta che ricade anche sui contenuti scelti. Nonché una costrizione a livello di imprese locali ma anche straniere, di ampliare il materiale polacco. Il quotidiano Gazeta Wyborcza ha scritto: “Il potere dichiara guerra alla libera opinione”. Le testate, così come accaduto per molte altre ed anche per diverse radio, hanno pubblicato una lettera ai governanti e ai leader dei partiti politici.
Nel testo della lettera aperta si parla della tassa come “racket” e i media non accettano che la libertà di opinione venga ulteriormente limitata. Tale legge potrebbe entrare in vigore a partire dal prossimo luglio e prevede che i fondi ricavati, vadano a sostegno delle istituzioni colpite dal Covid.
Il Premier Morawiecki, durante una conferenza stampa, ha affermato quanto segue: “Dobbiamo rispondere alle nuove sfide del mondo digitale”. Una sfida che vedrebbe dall’altra parte Apple, Amazon, Facebook e Google. Si tratta di proposte, quelle della Polonia, che seguono quelle della Francia, della Spagna e dell’Italia.