Prevenzione e repressione del reato di incendio boschivo

Gli  incendi boschivi costituiscono  il principale elemento di distruzione  a carico dell’ecosistema forestale ed influiscono negativamente sui cambiamenti climatici, sulla produzione dei servizi bioecologici e sulla modificazione del paesaggio. Statisticamente gli incendi sono quasi sempre l’effetto di un’azione umana (disattenzione, negligenza, comportamenti criminali di origine dolosa) e solo raramente si sviluppano in seguito a cause naturali (solo l’1-2%  per fulmini, ecc.).

Gli incendi inducono sugli ecosistemi forestali l’alterazione dei processi naturali che regolano la loro funzionalità ed evoluzione e gli  effetti sono differenti a seconda del tipo di incendio (grado di intensità e  propagazione), della vegetazione interessata, delle condizioni climatiche e topografiche dell’area, degli insediamenti, delle infrastrutture, delle opere e dei beni di volta in volta esposti.

Il fenomeno quest’anno si è manifestato con maggiore intensità nelle regioni del sud Italia (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna)  a causa di una serie di concomitanti fattori predisponenti tra cui l’andamento climatico, che soprattutto in queste zone, è stato caratterizzato dal perdurare di periodi siccitosi  con ripetute  ondate di caldo e  presenza di forti venti di scirocco e temperature che hanno  toccato e superato  spesso picchi di 40°C, provocando un notevole abbassamento del grado di umidità della vegetazione e del terreno e predisponendo, in tal modo, i nostri boschi ad una maggiore   vulnerabilità nei confronti del fuoco.

In genere l’aumento e la diffusione degli incendi boschivi  è legato sostanzialmente alle sfavorevoli condizioni climatiche e alle profonde modifiche avvenute nell’uso antropico del territorio.

Infatti ai periodi di siccità prolungata naturalmente predisponenti si sono sovrapposti l’abbandono delle aree rurali, la crescita demografica in aree urbanizzate.  A tali fattori si devono aggiungere le circostanze, non meno importanti, legate ai contesti sociali che generano particolari figure di incendiari, fenomeni di natura economica ed occupazionale, fenomeni legati ad attività speculative (pascolo, costruzioni edilizie ecc.).

La salvaguardia del patrimonio forestale dagli incendi boschivi , attraverso la prevenzione e repressione del connesso reato,  ha visto  particolarmente impegnate tutte le strutture territoriali  del Comando Carabinieri Tutela Forestale (Comandi Regione, Gruppi, Nuclei investigativi di polizia ambientale e forestale, Comandi Stazione Carabinieri Forestali)  che nel corso della corrente stagione estiva (giugno- agosto) hanno deferito all’Autorità giudiziaria n.128 persone e tratto in arresto 4 soggetti per il reato di incendio boschivo e contestato illeciti amministrativi per circa 530.000 euro.

Le cause principali degli incendi boschivi, nel periodo esaminato, sono riconducibili a dolo, nei casi di rinnovo del cotico erboso per il pascolo, ritorsioni contro la pubblica amministrazione e privati, atti di vandalismo ed eventi connessi al mondo del volontariato antincendio boschivo e a colpa  allorquando si tratta di attività antropiche caratterizzate da negligenza, imprudenza ed imperizia, quali spesso quelle compiute da agricoltori che perdurano nella pratica dell’abbruciamento dei residui vegetali, fuochi incontrollati dovuti ad attività ludico ricreative e fuochi d’artificio.

(Fonte: Comando Generale Arma dei Carabinieri) 

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