Primario del CTO-Pini condannato a 6 anni e 6 mesi

Norberto Confalonieri, ex primario del Cto-Pini di Milano, è stato condannato a 6 anni e 6 mesi di reclusione per corruzione. L’accusa riguarda due episodi di presunte lesioni a un paziente. Ma è stato assolto con la formula del “non procedere“.

Lo ha deciso la Quarta Sezione del Tribunale di Milano. Le indagini hanno portato ad azioni di intercettazione scioccanti, in cui il medico avrebbe parlato di una coscia rotta con una donna di 91 anni per “allenarsi“. Nel processo, tuttavia, per le ipotesi di lesioni è arrivato il proscioglimento.

Accuse contro il Primario

Il Pprimario viene arrestato nel marzo 2017 con l’accusa di aver impiantato protesi di anca e ginocchio prodotte da due multinazionali tra il 2012 e il 2015, in cambio di denaro, regali, lezioni retribuite e un ritorno di immagine che gli avrebbero assicurato interventi privati presso la clinica San Camillo.

Per il PM, Confalonieri aveva stretto un “accordo occulto” con i “referenti commerciali” della multinazionale per incentivare l’acquisto di protesi consegnate dall’azienda all’ospedale. Ricevendo in cambio, tra l’altro, anche “pubblicità connessa alla sponsorizzazione” dal “servizio di approfondimento sulla chirurgia mini invasiva e computer assistita“, andato in onda “su Rai 2 il 16 novembre 2015” nella rubrica Medicina 33.

Il Sostituto Procuratore Eugenio Fusco e l’avvocato Cristian Barilli avevano chiesto una condanna a 7 anni per le precedenti primarie. Oggi i giudici hanno inflitto 6 anni e 6 mesi, concedendo generiche circostanze attenuanti. È caduta, invece, “perché il fatto non sussiste” la contestazione relativa a una presunta corruzione da parte della B.Braun.

Il difensore, l’avvocato Domenico Pulitanò, sottolinea come “la pesante accusa era già crollata perché priva di fondamento, sia sul fronte delle lesioni sia sul fronte della corruzione con l’assoluzione di alcuni imputati” rispetto a un capo di imputazione. “La sentenza rispecchia l’attuale clima di moralismo autoritario sul fronte della corruzione. Leggeremo le motivazioni”, conclude l’avvocato.

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