Processo Borsellino: reati prescritti…il depistaggio non c’è?

Cade l’aggravante mafiosa per due dei tre poliziotti imputati del processo depistaggio Borsellino. Prescritti i reati per Mario Bo e Fabrizio Mattei mentre Michele Ribaudo è stato assolto. E’ arrivata dopo quasi dieci ore la sentenza del processo. La prescrizione salva dunque due dei tre poliziotti per i quali l’accusa aveva chiesto pene altissime.

Il poliziotto Michele Ribaudo è stato assolto “perché il fatto non costituisce reato“, si legge nel dispositivo della sentenza.

Aspetteremo di leggere le motivazioni per capire eventualmente quali sono gli aspetti che potranno costituire motivi d’appello“. Così l’avvocato Fabio Trizzino, marito di Lucia Borsellino e legale di parte civile dei fratelli Lucia, Manfredi e Fiammetta Borsellino. “Il Tribunale non ha accolto la nostra ricostruzione specie all’aggravante – ha detto – è una sentenza che va rispettata. Il dato che vorrei evidenziare è che il dottore Bo e l’ispettore Mattei hanno commesso la calunnia. La prescrizione li salva perché i fatti sono risalenti a quasi trent’anni fa, l’elemento della calunnia rimane. Una sentenza che non ci soddisfa”, ha concluso.

Questa è una sentenza che raccordandosi col verdetto del Borsellino quater ci consente di individuare Bo e Mattei come concorrenti nel reato di calunnia. Il fatto che lo Stato ha esercitato in ritardo la potestà punitiva li ha posti al riparo, però è una sentenza che non ci soddisfa ma ci prendiamo quel che di buono c’è“, ha affermato ancora.

Evidentemente non c’erano gli elementi per assolverli… Diciamo che dopo 30 anni, nonostante il depistaggio, un altro pezzetto di verità viene fuori. Certo, l’effetto dirompente non ci sarà ma i poliziotti Bo e Mattei non potranno dire che non c’entrano con il reato”, ha affermato all’Adnkronos l’avvocata Rosalba Digregorio, legale di parte civile del processo depistaggio sulla strage di via D’Amelio, dopo la sentenza. Digregorio è la legale di Gaetano Murana che venne condannato ingiustamente all’ergastolo per la strage.

Archiviazione anche per gli ex PM di Caltanissetta Carmelo Petralia e Annamaria Palma nell’inchiesta sul depistaggio nelle indagini riguardanti la strage di via D’Amelio del 19 luglio 1992.

La figlia di Paolo Borsellino, Fiammetta, appresa la notizia della sentenza, sbotta: “È tutto coerente – dice a ‘Repubblica-Palermo’ – in linea col principio che ‘cane non mangia cane’. Chi ha lavorato male, permettendo che certe nefandezze accadessero, non farà i conti con la giustizia ma non potra’ sfuggire ai conti con la propria coscienza”.

(Fotografia Agenzia DiRE)

 

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