Dal 18 aprile si è aperta una nuova fase di guerra, con l’inizio dell’offensiva su larga scala della Russia nelle regioni orientali di Donetsk e Luhansk e ora sembra che Putin sia pronto. Da un paio di giorni ostilità molto più intense in tutto il Donbass, con bombardamenti sulle città della regione di Donetsk.
Oggi i russi hanno spostato una dozzina di unità militari d’élite dal porto, oramai distrutto e conquistato, di Mariupol verso l’Ucraina orientale. Le forze russe e ucraine stanno preparandosi per quella che sarà la battaglia fondamentale per il controllo del cuore industriale del Paese.
La Russia vuole prendere tutta la parte meridionale, non solo il Mar d’Azov ma tutto l’affaccio sul Mar Nero. Questa intenzione ha generato crisi per gli Ucraini, che sarebbero privati dello sbocco sul mare e quindi isolati. Di contro, anche sui civili. In tantissimi infatti si sono messi in viaggio per lasciare il Paese spostandosi verso il confine sud, fino ad Odessa e oltre, sconfinando in Moldavia.
Il racconto delle atrocità di guerra prosegue senza fermarsi, purtroppo. Il Consigliere del Ministero dell’Interno di Kiev, Anton Gerashchenko, ha annunciato su Telegram una serie di foto rappresentative con “giocattoli minati“. Si vedono bambole e palloni dentro cui si nascondono mine. Gli occupanti stanno agendo – secondo il Consigliere – “lasciando dietro di sé ‘soprese mortali’ nelle case dei civili. Il cinismo è sorprendente: gli occupanti sono ben consapevoli che il bambino, al suo ritorno a casa, raccoglierà prima di tutto il suo giocattolo”.
