Ragazza Italiana buttata e schiacciata a terra dalla Polizia di Bruxelles

Claudia Catapano arrestata dopo essere stata trovata in giro col cane e la sua compagna, oltre l’orario consentito dal coprifuoco e prima ancora spinta violentemente a terra, con un agente sulla sua schiena, fra le urla della stessa giovane e della sua ragazza.

Questo è successo a Bruxelles ad una 23enne di Napoli che dal 2016 vive in Belgio, e racconta: “Mi sono sentita schiacciata sotto un peso talmente forte che non riuscivo a respirare. Ho temuto per la mia vita, credo di essere stata a terra dieci minuti o poco più. Erano le 22.30, quindi mezzora dopo il coprifuoco”.

Claudia abita in una zona dove spesso ci sono episodi di criminalità e violenza, in ultimo un tentativo di stupro in un parco, a pochi metri dall’abitazione della ragazza italiana e della sua compagna, le due, che hanno bisogno di portare a spasso il loro cane anziano, per sentirsi più sicure decidono di scendere sotto casa insieme.

Si trovavano a pochi metri da casa, quando si avvicina una macchina della Polizia belga, con a bordo due agenti, un uomo e una donna, che subito chiedono spiegazioni riguardo la loro presenza fuori di casa a quell’ora. Claudia e la compagna forniscono tutte le risposte alle loro domande: problemi del loro cane, dell’insicurezza del quartiere e spiegano di non avere con sé i documenti, essendo uscite di casa per un breve giro attorno al palazzo in cui vivono.

Claudia ricorda: “La polizia insiste. Tento un’ultima giustificazione per non avere la multa, ma nel giro di pochi secondi il poliziotto mi salta addosso: mi prende per il braccio, me lo gira dietro la schiena, mi butta contro il muro e poi mi sono ritrovata per terra, schiacciata sotto il suo peso mentre mi ammanetta”.

Nel frattempo la compagna della ragazza campana urla disperatamente ai due di fermarsi. Coi telefonini, intanto, diversi vicini riprendono la scena. Poco dopo arrivano altre pattuglie della Polizia.

“Alla fine c’erano una decina di agenti. Ho temuto per la mia incolumità. Ci sono persone che hanno perso la vita, io sono solo una delle vittime”. La 23enne italiana, che dopo un periodo non facile, in seguito al trauma per quell’episodio, oggi si dice sfiduciata nella giustizia, nonostante, tramite un Avvocato, stia cercando di fare chiarezza sull’accaduto, provando a cercare inoltre l’aiuto delle Istituzioni e di Politici sia locali che italiani…ancora non ha ricevuto nessuna risposta.

“Ho fatto una denuncia e chiesto la salvaguardia delle riprese delle telecamere di videosorveglianza, perchè è importante dimostrare come sia iniziato tutto e cioè che non c’è alcuna provocazione. Il mio Avvocato si occupa di tanti casi di violenza della Polizia e mi ha detto che ci sono giudici che a priori credono alle forze dell’ordine, quindi è tutto molto difficile”.

Ora Claudia ha paura. Quando vede la Polizia cambia strada, abbassa lo sguardo perché gli occhi gli si riempiono di lacrime, le manca il respiro. Non è una cosa normale quando arrivi ad avere paura di chi dovrebbe proteggerti!

 

 

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