Sul fatto della maestra di Torino, che perse il lavoro a causa di un video hard e vittima di revenge porn, arriva la decisione del Tribunale di Torino. La Direttrice della scuola è stata condannata a 13 mesi di reclusione con la condizionale; la mamma che inviò il video condannata a 12 mesi. In più arriva la condanna anche per una collega della giovane maestra che, decidendo di patteggiare, ha ricevuto la pena di 8 mesi di carcere.
La giovane maestra si è costituita parte civile, ottenendo il diritto a un risarcimento e delle somme di denaro a titolo di provvisionale. “Quel che è fatto è fatto e il danno non si cancella” ha commentato la ragazza dopo la sentenza del giudice.
Commento alquanto triste quello della direttrice dell’asilo dove la ragazza lavorava: “Siamo tutti lupi cattivi di una storia raccontata male“. In tutta questa storia resta fuori il marito della mamma che aveva girato il video alla direttrice. Lui è stato assolto perché non ha recato nessun danno alla ragazza, secondo i giudici.
Una sentenza per il Revenge Porn
Tutto parte a marzo 2018, quando la maestra viene chiamata dalla direttrice della scuola dove insegna viene costretta a firmare una lettera di dimissioni. La motivazione e un video hard che la stessa maestra avrebbe girato insieme al suo ragazzo di allora. Questo, quando la storia tra i due è finita, ha girato il video in una chat condivisa con altri amici.
Tra questi “amici” il papà di una delle bambine a cui insegna la giovane. Il padre riconosce la maestra e fa vedere il video alla moglie dicendosi “disgustato” che la maestra di sua figlia potesse fare certe cose (come se una persona nella sua intimità non potesse decidere liberamente di fare sesso come vuole). Così la moglie chiama subito la maestra minacciandola di inviare il video alla direttrice, cosa che farà poco tempo dopo. L’accusa ha sostenuto che nei confronti della giovane ragazza ci fu una vera e propria “gogna scolastica“.