Rifiuti: A2A investirà in economia circolare e nuove energie

A2a ha messo a punto il proprio piano industriale per lo smaltimento dei rifiuti sino al 2030. Il piano  prevede 16 miliardi di investimenti in 10 anni. Di questi, 10 miliardi sono per la transizione energetica e 6 per l’economia circolare.

L’utile netto è previsto in crescita dell’8% medio annuo e i dividendi di almeno il 3%. Triplicata la capacità installata da fonti rinnovabili a 5,7 Gw a fine Piano, previste seimila assunzioni dirette nell’arco dei 10 anni.

Secondo l’Amministratore Delegato di A2a Renato Mazzoncini il piano crea solide basi che consentiranno di realizzare infrastrutture strategiche innovative ed essenziali. Gli investimenti , dice Mazzoncini, sono per il 90% in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite”

Il margine operativo lordo è destinato a crescere più di 2 volte. Andrà  oltre 2,5 miliardi di euro a fine periodo.  Le emissioni di Co2 sono previste in calo del 47%, in linea con gli obiettivi definiti dall’Accordo di Parigi e approvati dalla Science Based Targets Initiative (Sbti).

A2a, da anni all’avanguardia nella termovalorizzazione dei rifiuti, intende “recuperare ulteriori 4,4 milioni di tonnellate di rifiuti” da utilizzare “come materia o energia”, sottraendoli così alle discariche.

Chiè e di cosa si occupa A2A

A2A S.p.A. è una multi-utility italiana, che opera nei settori ambiente, energia, calore, reti e tecnologie per le città intelligenti. È attiva nella produzione, distribuzione e vendita di energia elettrica (seconda in Italia per capacità installata), gas, nei servizi ambientali e nello sviluppo di prodotti e nei servizi per l’efficienza energetica, l’economia circolare, la mobilità elettrica e le smart city.

Costituitasi il 1º gennaio 2008 a seguito dell’unione di AEM S.p.A., ASM S.p.A. e AMSA (attuatasi mediante fusione per incorporazione di ASM e AMSA in AEM), si inquadra nel contesto evolutivo del settore delle imprese multiservizi italiane ossia di quelle imprese che, a fronte della progressiva apertura alla concorrenza, hanno avviato un processo di consolidamento che sta portando alla formazione di un ristretto numero di operatori di dimensioni maggiori. La società è quotata nell’indice FTSE MIB della Borsa di Milano

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