Roma, 3 nov. – (Adnkronos) – “Nella gestione dei rifiuti in Italia è centrale la questione della carenza degli impianti di trattamento, rispetto ai quali bisogna muoversi ora per riuscire a centrare i target Ue al 2035. In quest’ottica, il Piano nazionale di ripresa e resilienza rappresenta un’occasione storica per mettere in campo non solo risorse, ma soprattutto riforme che consentano lo sviluppo dell’intero settore”. Lo ha detto Giordano Colarullo, direttore generale di Utilitalia intervenendo a Ecomondo al convegno ‘Impianti e sostenibilità ambientale: Covid-19 – Può nascere una nuova consapevolezza collettiva per una efficiente gestione dei rifiuti?’ organizzato da Fise Assoambiente.
“Dalle nostre stime – ha sottolineato Colarullo – per raggiungere gli obiettivi europei al 2035 sul 65% di avvio a riciclo e sullo smaltimento in discarica sotto al 10%, nel Mezzogiorno si registra un fabbisogno impiantistico pari a 2 milioni di tonnellate per quanto riguarda il rifiuto organico, e di 1,3 milioni di tonnellate per quanto riguarda il recupero energetico. Al momento, infatti, l’effettivo riciclo si attesta al 38%, il recupero di energia al 21% e lo smaltimento in discarica addirittura al 41%”.
Per il direttore generale di Utilitalia “occorre agire subito perché l’equilibrio attuale della gestione dei rifiuti nelle regioni meridionali è apparente, dal momento che si basa sullo smaltimento in discarica e sull’esportazione. Il raggiungimento degli obiettivi di economia circolare produce ricadute positive in termini ambientali, economici e sociali: la realizzazione degli impianti porterebbe a un risparmio annuo di 544.000 tonnellate di Co2 equivalente, alla creazione di posti di lavoro, a servizi più efficienti e a tariffe più basse per i cittadini”.
Da questo punto di vista, “un’importante occasione è costituita dal Programma nazionale per la gestione dei rifiuti, attraverso il quale è possibile adottare una strategia di lungo termine che superi pianificazioni locali e localistiche. L’Italia non è solo il paese delle emergenze sui rifiuti, ma anche di esperienze virtuose che fanno sì che alcune regioni del Nord siano già prossime al raggiungimento degli obiettivi europei”.
Per Colarullo, “occorre agire ora perché raggiungere i target al 2035 prima della scadenza significa ottenere in anticipo i benefici ambientali, economici e sociali e mettere in sicurezza il Paese rispetto al rischio di crisi sociali ed emergenze ambientali”.
Per Colarullo, “per accompagnare il percorso di transizione all’economia circolare e incrementare l’utilizzo di materie prime seconde, si potrebbero utilizzare anche strumenti innovativi e coraggiosi come i Titoli di Efficienza Energetica agganciati al recupero di materiali da riciclaggio: si tratta dei Titoli di Efficienza Energetica Circolare (TEEC), rispetto ai quali Utilitalia ha già avviato degli studi di fattibilità con alcuni importanti istituti di ricerca”.