A seguito di complesse indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza della Capitale, hanno eseguito una ordinanza applicativa della misura cautelare personale degli arresti domiciliari nei confronti di un imprenditore romano, gravemente indiziato dei reati di autoriciclaggio e omesso versamento di imposte, nonché un decreto di sequestro preventivo, anche per equivalente, di beni per un valore pari a 11.437.340 di euro e delle quote sociali di 17 società.
Le indagini sviluppate dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, su delega della Procura della Repubblica di Roma, hanno riguardato i flussi finanziari tra le numerose società facenti capo all’indagato, il cui core business è rappresentato dalla somministrazione di manodopera, in particolare dalla fornitura e gestione di personale messo a disposizione di imprese terze, dislocate su tutto il territorio nazionale e operanti nei più svariati ambiti, dalla ristorazione ai servizi alberghieri, dalla pulizia alle attività di logistica e facchinaggio.
Complessivamente, le società rientranti nel sequestro impiegano oltre 1700 dipendenti.
Gli odierni provvedimenti cautelari traggono origine da pregresse indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Roma alla Guardia di Finanza e da attività svolte in sinergia con l’Ispettorato Nazionale del Lavoro nei confronti di società riconducibili all’indagato, nei cui ambito veniva accertato lo svolgimento di un’attività di somministrazione di personale ricorrendo allo schema del fittizio appalto di servizi e l’autofinanziamento dell’attività d’impresa attraverso il sistematico omesso versamento delle imposte, in particolare dell’Iva e delle ritenute, nonché dei contributi relativi ai lavoratori dipendenti.