Salvatore Borsellino: “41 bis non andava applicato a Cospito”

Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, il giudice antimafia ammazzato dal tritolo di Cosa nostra nella strage di via D’Amelio, ha dichiarato: “Il 41 bis non andava applicato a Cospito, nel suo caso non è giustificato. In questi anni è stato indispensabile per dare a magistratura e forze dell’ordine le armi necessarie a combattere la criminalità organizzata. Viene descritto come qualcosa di punitivo, se fosse solo così sarebbe da respingere, ma il 41 bis non serve a rendere più duro il carcere, ma a impedire che dietro le sbarre i mafiosi possano continuare ad avere contatti con l’esterno“. 

Borsellino ha aggiunto: “il 41 bis è fondamentale per evitare che i boss continuino a esercitare il loro potere anche in carcere. Per questa ragione è uno strumento che va assolutamente mantenuto, ma deve essere applicato nei casi in cui riguarda la criminalità organizzata“. Poi ha concluso: “Cospito è un anarchico e gli anarchici hanno strutture diverse rispetto a quelle della criminalità organizzata. Questa battaglia rischia di creare pericolose alleanze tra anarchici e mafia perché entrambi ne vogliono l’abolizione”.

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