San Marino: l’aborto ora non è più illegale. Giornata storica per la piccola Repubblica

Il 26 settembre 2021 è, e sarà, una data storica per la Repubblica di San Marino.

Il 77% dei partecipanti al referendum ha deciso di abolire il reato di aborto. Al Referendum  propositivo senza quorum per la legalizzazione dell’aborto si preannunciava un plebiscito e a stravincere è stato il «sì» con i dati finali che si attestano sul 77,2%.

A votare per il Referendum , spiega una nota del Titano, sono stati 14.558.elettori: il voto interno si è attestato sul 60,30% per un totale di 13.850 voti mentre gli elettori esteri sono stati 708. L’affluenza del 41,11% è risultata in linea con la tornata referendaria di giugno 2019.

Per la legge sammarinese vigente fin quando il Governo  non recepirà la volontà espressa dalla popolazione (ci vorrà qualche mese) l’aborto è un reato punibile con il carcere con la reclusione dai 3 ai 6 anni ai sensi degli articoli 153 e 154 del codice penale a prescindere dal motivo. Infatti, per la legge di San Marino,  se una donna decidesse di abortire a causa di uno stupro commetterebbe un reato  e dovrebbe scontare la pena prevista.

È arrivata l’ammissione della sconfitta da parte di Antonella Mularoni, portavoce del Comitato per il NO che ha dichiarato: “Prendiamo atto della volontà dei sammarinesi, in democrazia si può perdere. Non si fermerà la nostra attività per dare una alternativa all’aborto”. 

Sulla scheda i cittadini hanno trovato scritto: “Volete che sia consentito alla donna di interrompere volontariamente la gravidanza entro la dodicesima settimana di gestazione, e anche successivamente se vi sia pericolo per la vita della donna o se vi siano anomalie e malformazioni del feto che comportino grave rischio per la salute fisica o psicologica della donna?“.

Al termine dello scrutinio delle 37 sezioni, il 77,30% degli elettori ha approvato la legalizzazione dell’aborto. I sì sono stati 11.119 contro i 3.265 no. 

Ora, con la vittoria del SI, il Congresso di Stato sarà chiamato a redigere entro sei mesi un progetto di legge volto a disciplinare l’interruzione volontaria di gravidanza all’interno del territorio di San Marino. Nel dettaglio la Reggenza, ricevuto il progetto di legge, lo trasmetterà al Collegio Garante della costituzionalità delle norme affinché  si esprima sulla compatibilità della proposta. Il Congresso di Stato, apportati eventuali emendamenti, depositerà il progetto di legge all’Ufficio di Presidenza del Consiglio Grande e Generale.

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