Sanremo 2022 – Saviano: “non prendere posizione non ci rende più sicuri”

Roberto Saviano porta a Sanremo 2022 un monologo sulle stragi di Capaci e di Via d’Amelio, a pochi mesi dal 30 anniversario da quei giorni in cui la mafia decise di attaccare frontalmente lo Stato uccidendo  prima Giovanni Falcone con la moglie e collega Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Era il 23 maggio 1992 e 57 giorni quando un’autobomba piazzata sotto casa della madre avrebbe ucciso il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

Amadeus li nomina tutti  e scatta la standing ovation dell’Ariston. Roberto Saviano scende per la scala, saluta Amadeus e inizia subito il suo monologo. Racconta la storia di scelte di coraggio, di morte, di disperazione, ma anche di speranza, di semi sepolti e germogliati.

Sono passati 30 anni. “Stasera siamo qui a ricordare – dice Saviamo –  ma ricordare non è un atto passivo, vuol dire re-cordare, rimettere nel cuore. Non stiamo provando nostalgia, vuol dire rimetterli in vita. Molti di quelli che ci stanno guardando non conoscono Falcone e Borsellino, eppure loro fanno parte di noi. […] La loro storia è quella di chi sceglie di prendere posizione e non di lasciar perdere, pur sapendo che è rischioso”.


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