Incatenati e in sciopero della fame. Questa la condizione, da stamattina, dei ragazzi e delle ragazze dei collettivi che da tre giorni presidiano l’interno dell’università La Sapienza di Roma.
Gli studenti, come riporta ANSA, hanno scritto un appello: “Il nostro Paese non è ancora disposto ad adoperarsi per costruire le condizioni per la pace, ma non c’è più tempo. Siamo incatenati e in sciopero della fame davanti al rettorato della Sapienza perché è dal cuore della più grande università d’Europa che ottenere un passo indietro da chi è complice di un genocidio, può produrre un importante cambiamento“.
Gli studenti si sono dati appuntamento stamani presidiando il Tribunale di Roma, manifestando contro l’arresto di due ragazzi in seguito agli scontri di ieri alla Sapienza. Per le 13 di oggi è in programma una conferenza stampa al Rettorato. La scena politica, intanto, a partire dalla Premier Meloni, ha commentato i fatti di ieri: “Devastazioni, aggressioni, scontri, assalti a un Rettorato e a un Commissariato, con un dirigente preso a pugni. Questo non è manifestare, ma delinquere“, ha ricordato il Presidente del Consigli.
Fa da eco il Presidente del Senato, La Russa: “La violenza non è, e mai sarà, espressione di libertà“. I due ragazzi arrestati saranno processati per direttissima, la Procura gli contesta i reati di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni.
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