Scuola Normale di Pisa chiede blocco cooperazione con Israele

Continua a suscitare reazioni decisione del Senato Accademico della Scuola Normale Superiore di Pisa, che il 26 marzo scorso attraverso una mozione ha chiesto formalmente alla Farnesina che venga “riconsiderato” il bando di cooperazione scientifica tra Italia e Israele in seguito agli sviluppi del conflitto a Gaza.

Dopo la ‘bocciatura‘ della mozione da parte di fonti del Ministero dell’Università e della Ricerca, arriva oggi quella dell’Associazione degli Amici della Normale Superiore di Pisa.

L’Associazione, infatti, fa sapere in una nota, dopo aver “discusso al suo interno” la mozione approvata a maggioranza dal Senato accademico della Scuola, che “i numerosi membri dell’Associazione intervenuti hanno tutti espresso il loro sconcerto e molti la loro contrarietà alla richiesta di riconsiderazione del Bando, ritenendo che istituzioni universitarie come la Normale debbano piuttosto, nel rispetto delle opinioni dei singoli, preoccuparsi di valorizzare sempre la scienza, la cultura e l’arte come elementi di dialogo e di raccordo universale“.

L’Associazione ha chiesto quindi al Direttore della Scuola di rendere note al Senato Accademico queste considerazioni.

Il testo della Scuola Normale Superiore “rinnova con forza, anche alla luce della risoluzione Onu del 25 marzo 2024, la richiesta di rilascio degli ostaggi e di un immediato cessate il fuoco nella striscia di Gaza al fine di scongiurare l’ulteriore aggravarsi di una situazione umanitaria ormai disperata, che si configura ogni giorno di più come un’inaccettabile forma di punizione collettiva della popolazione palestinese“.

La mozione ricorda poi che la Scuola ha deciso “come prima concreta manifestazione di solidarietà e per favorire il dialogo in Medio Oriente di bandire due assegni di ricerca su tematiche relative allo studio del contesto e del conflitto di Israele e Palestina, indirizzati particolarmente a studiose e studiosi palestinesi e israeliane/i a rischio di incolumità fisica o che vedono compromessa la propria libertà accademica“.

Prosegue il documento approvato: “Oggi, in circostanze di eccezionale e crescente gravità, la Scuola Normale Superiore ritiene di essere chiamata, insieme a tutta la comunità scientifica internazionale, non solo ad attestare concretamente la propria solidarietà, ma anche a riflettere criticamente ad ampio raggio sulle ramificazioni del proprio lavoro“.

A tal fine la Scuola Normale: “afferma la necessità di ispirare le attività di ricerca e di insegnamento al rispetto dell’art. 11 della Costituzione della Repubblica italiana, che prescrive il ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; si impegna, in coerenza con il dettato costituzionale, a esercitare la massima cautela e diligenza nel valutare accordi istituzionali e proposte di collaborazione scientifica che possano attenere allo sviluppo di tecnologie utilizzabili per scopi militari e alla messa in atto di forme di oppressione, discriminazione o aggressione a danno della popolazione civile, come avviene in questo momento nella striscia di Gaza; avvia le procedure per assicurare che tali principi abbiano piena espressione nei regolamenti della Scuola, integrandoli o modificandoli ove necessario“.

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Redazione

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