“Scuola sicura per tutti”: la petizione di tre maestre

La scuola ‘a distanza’, non è per tutti: è per i pochi che possiedono i mezzi e un adeguato supporto famigliare; non raggiunge coloro che, anche tra i banchi, faticano a seguire; è un blando palliativo che consegna solo nozioni e dimentica le relazioni, non contemplando quanto di più educativo ci sia dentro una classe, tra i corridoi, in una palestra o in un cortile scolastico: il rapporto umano”. 

Queste sono le parole di alcune insegnanti che hanno deciso di dire basta nei confronti di ciò che sta avvenendo. Hanno deciso di lanciare una petizione affinché i colleghi di tutta Italia, si uniscano alla loro lotta, quella di ritornare allo studio non “a distanza”. 

La questione della DAD ha diviso moltissime famiglie. Una soluzione che in realtà semplificativa non è, perché i ragazzi hanno bisogno di apprendere dentro un’aula scolastica, hanno bisogno di vedere i propri compagni, ma soprattutto, necessitano di confronto. Cosa che attraverso un computer, un tablet o uno smartphone è impossibile fare.

La didattica a distanza ha un costo elevato, perché non tutte le famiglie con più di un figlio a scuola, possono permettersi di acquistare uno strumento che permetta a tutti di potere seguire le lezioni. La DAD non aiuta. Proprio da questo principio che tre maestre hanno deciso di unire le proprie forze per far sentire la propria voce. Insegnanti stanche di sentire sul proprio conto parole come “lavative” o “fannullone”. 

I ragazzi hanno bisogno di apprendere e di ricevere un’adeguata formazione, per dimostrare al mondo che non siamo un popolo di “ignoranti” ma soprattutto per i ragazzi stessi, affinché attraverso l’istruzione possano essere LIBERI.

 

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