Da quanto si apprende è archiviata l’inchiesta su Carola Rackete. La gip di Agrigento, Alessandra Vella, ha accolto la richiesta della Procura. Il Procuratore Luigi Patronaggio aveva chiesto di non processare la comandante tedesca e la gip, la stessa che aveva scarcerato Rackete che era finita agli arresti, ha accolto la richiesta, archiviando l’indagine.
Secondo la Procura di Agrigento la comandante avrebbe agito per stato di necessità e per questo è stata archiviata. Aveva il dovere di portare i migranti in un porto sicuro, non potendo più garantire la sicurezza a bordo delle 42 persone soccorse 17 giorni prima che l’allora Ministro dell’Interno Matteo Salvini non voleva far sbarcare.
Dopo essere arrivata di notte davanti al porto di Lampedusa, nonostante il divieto dell’allora Ministro, invocò lo stato di necessità e ribadì la richiesta di sbarco immediato. Poi, non ottenendo alcuna risposta, decise di forzare il divieto ed entrò in porto. Nella manovra speronò una motovedetta della Guardia di Finanza.
L’avvocato Salvatore Tesoriero, che difende la comandante con gli avvocati Leonardo Marino e Alessandro Gamberini, ha dichiarato: “Con l’archiviazione dell’inchiesta su Carola Rackete il gip di Agrigento ha riconosciuto il dovere di salvare vite umane. Il rilievo dato all’adempimento del dovere è la proiezione, nel procedimento ora archiviato, di quanto affermato sin da subito da noi, poi dal giudice delle indagini preliminari che riconobbe l’illegittimità dell’arresto di Carola, infine dalla Cassazione che confermò l’illegittimità di quell’arresto”.
Ha aggiunto l’avvocato: “La decisione di averla archiviata ha un significato giuridico e politico importantissimo perché ristabiliscono la gerarchia dei valori in gioco. Prima viene la vita umana che deve essere salvata; nel processo, prima viene la libertà di chi ha adempiuto al proprio dovere, che quindi non può essere arrestato”.
Giorgia Linardi, portavoce di Sea Watch, ha affermato: “La richiesta di archiviazione per Carola Rackete è stata accolta ed è stato emesso il decreto di archiviazione, quindi possiamo considerare ufficialmente chiusa la vicenda che ha visto Carola indagata per essere entrata in un dichiarato stato di necessità nel porto di Lampedusa nel giugno del 2019″.
Linardi sostiene che: “E’ una conclusione logica e necessaria di una vicenda rispetto alla quale la Corte di Cassazione, responsabile per l’interpretazione dei diritti nel nostro paese si era già espressa sottolineando due importantissimi principi, quello per cui soccorrere chiunque si trovi in pericolo in mare costituisce l’adempimento di un dovere e pertanto non può essere criminalizzato e il principio per cui la nave che presta soccorso non può essere considerata un porto sicuro e il soccorso stesso si può considerare concluso solo nel momento in cui le persone giungono in un porto salvo”.