“Bla bla bla, bla bla bla, bla bla bla”. È un continuo parlare. È quasi sempre autoreferenziale, un continuo criticare, commentare, offendere. Fa parte di soggetti che mostrano di sapere tutto di tutto e di tutti. Ma i fatti dimostrano che non sanno niente o poco ti più di niente.
I recenti fatti di cronaca e di politica nazionale e internazionale, che oscurano inevitabilmente troppo spesso quelli locali, dimostrano che c’è una sfiducia crescente da parte dei cittadini nei confronti della Pubblica Amministrazione. Questo in particolare verso le classi dirigenti della politica e delle Istituzioni pubbliche.
In molte occasioni, per compensare i livelli di scarsa efficienza, eccessiva burocrazia, temerari comportamenti ai limiti o ben oltre i confini della legalità, ultimamente vengono proposte massicce campagne di comunicazione. Sono pagate ovviamente con il contributo dei cittadini e tendono a mettere in evidenza la “buona amministrazione” . Fanno luce sulla parte del bicchiere mezzo pieno ignorando del tutto quella mezza vuota. Parte che, oggettivamente e indipendentemente da ogni presupposto ideologico e politico, è quella prevalente.
Non è con la comunicazione che si governa una comunità
Purtroppo, non è con la comunicazione che si governa una comunità. Non è con la comunicazione che si affrontano e si risolvono i diversi disagi derivanti dai numerosi disservizi imputati all’inefficienza della macchina amministrativa. Una inadeguatezza spesso vittima non solo della mancanza delle risorse economico finanziarie necessarie, ma anche dell’assenza di capacità progettuali e spesso, troppo spesso, di un conflitto ideologico di partito. Quello per cui si tende sempre a difendere la classe dirigente espressione di questa o quella maggioranza di Governo, locale o nazionale, sottovalutando le reali difficoltà in cui vive la popolazione e ignorando il crescente disinteresse (che, attenzione, non bisogna confondere con la rassegnazione) da parte degli elettori che legittimamente pretendono che la gestione della “cosa pubblica”, a tutti livelli sia nazionale che locale, venga affidata a soggetti preparati politicamente, esperti professionalmente, impegnati a svolgere il mandato loro affidato per garantire il benessere della collettività che li ha eletti e alla quale devono in maniera inequivocabile molte risposte, oggi purtroppo il più delle volte disattese.
La Pubblica Amministrazione si valuta solo dall’efficienza e dall’efficacia dell’azione di Governo e non solo dall’attività di comunicazione, seppure costituisce oggi una parte integrante e indispensabile dell’attività amministrativa.
Come sempre nella vita le belle parole fanno piacere, ma non valgono nulla se non sono suffragate dai fatti.
Mi viene da ricordare a coloro che pretendono di “sapere” e socraticamente non sanno di “non sapere” che, alla resa dei conti saranno giudicati per quello che fanno e non per quello che dicono.
A buon intenditore poche parole!