I militari dei Comandi Provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza della Spezia hanno dato esecuzione a misure di prevenzione patrimoniali nei confronti dei membri di tre famiglie nomadi di etnia “sinti” insediatisi da anni sul territorio spezzino e gravati da precedenti penali per reati di particolare allarme sociale (furti, truffe, rapine).
I Carabinieri del Nucleo Investigativo avevano condotto indagini di polizia giudiziaria, anche di natura tecnica e patrimoniali nei confronti, tra gli altri, dei tre nuclei familiari, ritenuti parte di un’associazione più ampia di nomadi che, in concorso tra loro ed in maniera metodica e continuata, erano dediti da anni alla commissione di truffe, furti, rapine e conseguente ricettazione. L’operazione, convenzionalmente denominata “Settimo Comandamento”, aveva portato nel mese di ottobre 2020 all’esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali nei confronti di 15 persone.
I Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria avevano sviluppato su delega dell’Autorità Giudiziaria approfondite indagini di natura patrimoniale nei confronti delle coppie di coniugi nomadi e relativa prole, nonché delle imprese di cui risultavano titolari e/o soci anche per interposta persona. Emergeva una rilevante sproporzione tra il profilo patrimoniale e quello reddituale di detti soggetti che, pur non avendo percepito per anni alcun reddito ovvero avendo percepito sporadicamente solo redditi minimali, sono risultati direttamente o indirettamente proprietari di numerosi cespiti immobiliari acquisiti nel tempo facendo ricorso a capitali di non legittima provenienza.
I Giudici genovesi, riconosciuta la pericolosità sociale dei soggetti proposti, che sulla base degli elementi evidenziati si deve ritenere, per condotta e tenore di vita, siano vissuti nel tempo e vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose, hanno così disposto il sequestro di prevenzione propedeutico alla successiva confisca di beni mobili ed immobili ad essi direttamente o indirettamente riconducibili per un ammontare di circa 2 milioni di euro.
In esecuzione del provvedimento in rassegna sono stati sequestrati tredici fabbricati, diciotto terreni, autoveicoli, autocaravan, titoli, conti correnti e libretti postali, tutti beni che saranno gestiti dall’Amministratore giudiziario allo scopo nominato dal Tribunale.