Si è spento il maestro della spy story: John Le Carré

Il suo ultimo libro, Una spia che corre sul campo, era uscito da poco più di un anno fa, dove aveva raccontato il periodo della Brexit. Proprio per manifestare contro la Brexit era sceso in piazza, nell’ottobre del 2019. John Le Carré, maestro della spy story acclamato in tutto il mondo, celebre per le sue storie di spionaggio intrise di realismo e critiche nei confronti della società moderna, dalla Guerra Fredda ai fallimenti della globalizzazione, è venuto a mancare ieri, 13 dicembre, all’età di 89 anni.

Il suo vero nome era David J. M. Cornwell, nato a Poole nel 1931. Le Carré ha insegnato all’università di Eton, prima di diventare un funzionario del ministero degli Esteri britannico ed essere reclutato dall’MI5 e poi dall’MI6. Dall’esperienza nei servizi segreti prederà spunto per creare il leggendario personaggio di George Smiley, protagonista di numerosi suoi romanzi. Il suo esordio come scrittore avviene in quell’anno, con Chiamata per il morto, seguito poi da Un delitto di classe. Ma a portarlo al successo sarà la sua terza fatica letteraria: La spia che venne dal freddo, uscito nel 1964, con oltre 20 milioni di copie vendute in tutto il mondo.

Nel 1991, con la fine della Guerra Fredda, Le Carré decide di condannare, nelle suo ultime opere, gli eccessi del nuovo ordine mondiale costruito sulle rovine del muro di Berlino: mafia, traffico di armi e droga, riciclaggio di denaro e terrorismo. Sono gli anni di Il sarto di Panama e Il giardiniere tenace.

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