Signal for help, sos silenzioso per la violenza domestica in lockdown

Si chiama Signal for Help e sta facendo il giro del mondo. Due semplici gesti della mano per chiedere aiuto, in modo silenzioso, e salvarsi da una condizione di abuso domestico. L’iniziativa è stata lanciata da Women’s Funding Network (WFN) insieme alla Canadian Women’s Foundation ed è già virale. Associazioni e personalità, a vario titolo, si sono fatti carico di diffondere attraverso i propri account social l’iniziativa. Di questi giorni anche il tam tam via Whatsapp promosso da Giuditta Pasotto dell’Associazione GenGle, genitori single.

Un segnale silenzioso, facilmente celabile, che molte donne, quando non viste, hanno trasmesso in videochiamata ai propri conoscenti, a passanti dalla finestra, a fattorini e addetti ai servizi casualmente entrati nelle proprie abitazioni. Il pollice verso il centro della mano e poi la chiusura delle quattro dita sul pollice è il modo di lanciare l’SOS.

In Italia +73% delle chiamate al 1522 nella primavera del 2020

Signal for help giunge per fare fronte a quella che è una “pandemia ombra“, come l’hanno definita Cepol (European Union Agency for Law Enforcement Training) e Nazioni Unite nella indagine dello scorso luglio. Nel documento, le linee guida diffuse a livello mondiale per scongiurare l’aumento dei casi di violenza domestica. Un trend che appartiene pure all’Italia. I dati ISTAT dello scorso Novembre, diffusi nella Giornata nazionale contro la violenza sulle donne e riferiti alla primavera 2020, infatti, confermano la gravità della situazione con l’aumento – un numero su tutti – del 73% delle chiamate al 1522, rispetto allo stesso periodo nel 2019.

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