Nuovi focolai e picco di ricoverati Covid-19 in Umbria, oggi 484, 26 più di ieri, secondo quanto riporta il sito della Regione. I pazienti in terapia intensiva sono 73, più tre rispetto ad ieri.
I nuovi positivi accertati nell’ultimo giorno sono 382, più 8,8 per cento su ieri, i guariti 177, e tre i morti, 834. Gli attualmente positivi raggiungono quota 6.784, 202 in più di ieri.
Analizzati, sempre nell’ultimo giorno 3.611 tamponi e 4.010 test antigenici. Il tasso di positività totale cresce ed è del 5 per cento, 10,57 per cento sui soli antigenici (ieri 8,2%).
La Presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, in merito alla zona rossa disposta da lunedì per tutta la provincia di Perugia e per sei comuni di quella di Terni h spiegato i motivi della creazione delle zone rosse. “In seguito all’emergere delle varianti inglesi e brasiliana, abbiamo dovuto adottare un provvedimento pesante che presuppone sacrifici per tutti ma ho seguito le indicazioni e le richieste della sanità. Non solo quelle regionali ma anche dell’Istituto superiore”: lo ha detto la Presidente della Regione Umbria Donatella Tesei in merito alla zona rossa disposta da lunedì per tutta la provincia di Perugia e sei comuni di quella di Terni in seguito all’emergere delle varianti inglesi e brasiliana.
La Governatrice intervistata dalla TgR Rai dell’Umbria ha parlato di “misure necessarie“. “Ho adottato – ha ricordato ancora Tesei – un principio di massima precauzione per evitare che il virus possa dilagare anche al resto dell’Umbria e alle regioni limitrofe. Credo che questo approfondimento sia utile all’intero Paese e adesso anche altre Regioni stanno cominciando a intervenire con esami più approfonditi per isolare le varianti. La variante brasiliana è stata individuata il 10 gennaio siamo riusciti a porre la questione all’Iss. Questo significa – conclude Tesei – che il sistema è in grado di poter reagire immediatamente”.
Misure analoghe stanno per essere adottate anche da altri Comuni e da altre regioni italiane. Quelle in cui c’è il rischio di una recrudescenza dei focolai. Soprattutto in relazione alle nuove varianti del virus che causano effetti in liena di massima meno gravi ma sono piu’ diffusivi.